Heretic: Recensione del Film



Regia: Scott Beck, Bryan Woods



Domanda: cos’hanno in comune Il Vangelo, Il Monopoli e Creep dei Radiohead?

Risposta: sono tutte interazioni, che iniziano con due ragazze che discutono di preservativi su una panchina dove campeggia la scritta: le dimensioni contano. Due ragazze mormoni.

Ma partiamo dall’inizio: in principio erano Sorella Barnes (Sophie Thatcher) e Sorella Paxton (Chloe East), due missionarie mormoni una più timida, l’altra più scafata, come da tradizione (biblica?) che girano di casa in casa per discutere del Salvatore.

Giunte alla soglia del pacioso di mezz’età Reed (Hugh Grant), l’uomo le invita ad entrare per discutere di religione. Per regola, le ragazze chiedono la presenza di una moglie, e lui tranquillizzandole sul fatto che la compagna è in cucina a preparare una torta di mirtilli, iniziano a conversare. Ma dopo alcune battute di Reed sulla fede, in bilico tra inquietanti sofismi ed eresie, le due “sisters” scoprono che l’aroma del dolce è sprigionato da una candela profumata, e – dulcis in fundo, ma non è un dessert - di essere prigioniere. Reed, senza perdere un’oncia di affabilità vuole sottoporle ad un test per provare la loro fede, dimostrando loro di aver scoperto la vera religione.

Bibbia, Corano, Monopoli, The air i breathe dei The Hollies, Creep dei Radiohead, torte di mirtilli e resurrezioni. Cosa sceglieranno le sempre più terrorizzate mormoni? Credere o non credere?

E, a cosa credere?

L’A24, aggiunge un nuovo pezzo alla sua vetrina di horror colti e thriller perturbanti, e questa volta se la prende con la religione, dandole pure certi coppini sul capocollo. Il film di Scott Beck e Bryan Woods, che scrivono, dirigono e producono pure, ha il suo avvocato del diavolo in uno Hugh Grant che da The Gentlemen è a suo agio in ruoli più melliflui, e speriamo continui così.


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Basta coi ruoli da bravo ragazzo inglese, viva il maturo vicino di casa inquietante che ti sorride e che sembra innocuo e che però... non entreresti a casa sua, ecco, neanche per vedere le due candidature che si porta a casa per il ruolo: BAFTA e Golden Globe come migliore attore protagonista.

Senza perdere un briciolo di flemma british, il suo Reed ha il sadismo enciclopedico della goccia che scava la roccia, instillando trucchi – anche barando – per guidare le due porelle missionarie passo dopo passo verso una strada già tracciata. Loro devono scegliere, ma lui mie care, ha già scelto.

Le due mormoni sono brave, ma Sophie Thatcher è brava a passare da timida sorella coi mutandoni, golfino rosa e coda di cavallo – che però guarda pornazzi in rete – a corno più saldo della coppia.

Un bel giochino, questo Heretic, un thriller intellettuale, che va a scivolare lungo delle punte di commedia nera all’inizio, per poi pungerti con delle punte horror. Il ritmo è lento, parte piano ma serve a costruire la storia e la tensione – dopotutto si inizia sempre da delle premesse, no? - che si dipana in modo labirintico, proprio come la casa di Reed. Un giochino che ti fa credere, dubitare, pensare. Tifare per una delle sister, o credere di sapere come finirà.

Promosso, il 2025 parte bene,

E voi sapevate che Creep è un plagio di The air i breathe degli Hollies?

Ma poi chi erano gli Hollies? Se entrate ve lo spiego.

Buona visione,



Trailer




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