Saturday Night: Recensione del Film



Regia: Jason Reitman


Novanta minuti alla messa in onda.

Novanta convulsi minuti di dietro le quinte dello show che avrebbe rottamato la vecchia comicità americana; uno show diverso, che tutti vogliono affossare e nessuno sembra capire.

Nessuno, a parte l’uomo dietro il sabato sera: Lorne Michaels, ideatore del Saturday Night impegnato a: tenere le fila tra attori bizzosi - l’irsuto John Belushi tra tutti - produttori luciferini (impagabile Willem Defoe), set traballanti, attrezzisti scettici, una tensione palpabile man mano che si avvicina alle 23.30 e…i lama nello studio.

Probabilmente l’11 ottobre 1975 per gli americani è un’altra di quelle date in cui si chiedono dov’erano, alla stregua dell’assassinio di Kennedy o dell’attacco alle Torri Gemelle. Il Saturday Night Live è probabilmente uno dei patrimoni della cultura yankee, un programma di satira, stand-up comedian, la palestra che ha lanciato John Belushi, Dan Aykroyd – i Blues Brothers nascono da lì -, Chevy Chase, Billy Crystal e se vogliamo qualche nome più fresco, Adam Sandler, qualcosa che possiamo accostare ai nostri Drive-In, Mai Dire Gol e compagnia parodiante.

Patrimoni che a noi arrivano di riflesso, robe che capiamo con riserva, come i Grateful Dead o la Root Beer, ma che per gli (stereotipi) americani sono il top. E pure roba da Boomer.


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Detto questo, il film diverte in tempo reale, in una carrellata di attori somiglianti che sembrano impersonati e non imitati – John Belushi su tutti, scostante e benzinato di coca ma a suo modo tenero, - passando per Billy Crystal o Chevy Chase (“Tieni quel nome, sembra inventato”) o al bastardissimo (tanto per cambiare) satiro maturo Milton Berle interpretato da J.K Simmons, senza scordare Jim Henson (Muppets, Labyrinth) coi i suoi pupazzi suscita la tenerezza nerd.

È la lotta tra i vecchi e il nuovo, tra i monumentosauri come il Johnny Carson Show e l’aria fresca e scorretta delle nuove leve.

Jason Reitman, figlio di papà Ivan è probabile (se non certo) non solo sia cresciuto nell’atmosfera del programma, ma che abbia anche respirato quei dietro le quinte e conosciuto praticamente tutti i nomi coinvolti, senza glissare sugli additivi che giravano. C’è uno sguardo affettuoso nei confronti di quel circo, pronto a sbarcare e sbaragliare i programmi più blasonati.

Tanto che nonostante le difficoltà sai già che ce la faranno, come si vede dal primo sketch, su cui si chiude il film.

Per apprezzarlo ci vuole un minimo di conoscenza del background, ma potrebbe venirvi voglia di scoprirne di più a visione conclusa.

Novanta minuti che scorrono in fretta

Dio ha creato il sabato per l’uomo, ma Michaels ha creato il sabato sera per l’americano.

Enjoy!


Trailer





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