Regia: Paolo Sorrentino
Recensione Parthenope
Due anni dopo “È stata la mano di Dio”, con Parthenope Sorrentino ritorna a Napoli rivelando il complesso rapporto che lo lega alla sua città. Lo spettatore viene rapito, sin da subito, dalle immagini bellissime che il regista lentamente propone: l'incanto delle spiagge di Posillipo, il fascino del panorama di Capri, i primi piani della protagonista che nel nome richiama il mito della sirena che ha fondato la città, la gigantesca carrozza-culla che ci riporta ad un mondo di fantasie infantili. Il tutto è circondato dalla luce accecante del sole, dal colore inebriante del mare mentre le musiche di Cocciante e di Gino Paoli suggeriscono la struggente malinconia che tali immagini portano con sé.
E come la città anche la giovane protagonista, interpretata dall'esordiente Celeste Dalla Porta, affascina e attira a sé un'umanità variegata di scrittori, docenti universitari, camorristi, prelati, amici e familiari. Attraverso gli occhi della giovane Parthenope che si perde nei vicoli di Napoli, a contatto con i mille volti di questa città, l'orrore si aggiunge al fascino, la miseria si mescola alla nobiltà.
Sorrentino non nasconde nulla della sua città fino a suscitare disgusto per il fanatismo religioso, ripugnante per le ritualità mafiose, disapprovazione per l'ipocrisia e la teatralità della gente. Tutti temi che Sorrentino concentra nella feroce invettiva affidata alla diva in declino, Greta Coil, coraggiosamente interpretata dalla bellissima Luisa Ranieri.
Napoli ha mille volti e lì comprende tutti, anche quello dignitoso e umano di Devoto Mariotta, il docente universitario interpretato dal sempre più bravo Silvio Orlando, padre d'elezione per Parthenope e padre coraggioso di un figlio-mostro, un enorme Budda fatto di acqua e sale come il mare accudito con amore e gioia.
Sorrentino mette insieme personaggi reali che fanno parte della storia di questa città come l'armatore Achille Lauro e della personale storia del regista come John Cheever, lo scrittore amato nella giovinezza con personaggi di pura invenzione, ma comunque emblematici e rappresentativi della città. Analogamente nel film troviamo attori di grande fama come Gary Holdman, Silvio Orlando, Stefania Sandrelli, Luisa Ranieni accanto a giovani esordienti come la protagonista Celeste Della Porta, Dario Aita e Daniele Rienzo che magistralmente reggono al confronto.
Voto 9
The Mom
The Mom
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