Regia: Rose Glass
“Ho letto la trama. E’ la storia di due gay.”
Dopo aver letto questo profondo giudizio critico di qualche utente dall’apertura mentale di un tritacarne, la mia prima reazione è stata di rispondere che i film, qualche volta andrebbero anche visti, ma mi sembrava di correre contro i mulini a vento, per cui un sai che c’è?
Io il film con “le” due gay, Kristen Stewart e Katy O’Brian me lo guardo eccome e lo recensisco, perché:
1) Merita
2) È duro come gli addominali di Katy O’ Brian e teneramente scazzato come i bronci di Kristen Stewart
3) L’ha diretto Rose Glass, quella di Saint Maud, che dimostra la giusta sensibilità nel trattare corpi e psiche muliebri
4) Ah, il film ha anche un titolo, Love Lies Bleeding.
E parla (anche) di due “gay”. Dell’amore fra due donne.
Lou (Stewart), ombrosa gestore di una palestra dove riusciamo a sentire il sudore e gli afrori fra i pesi e gli sbuffi della fatica, incontra Jackie (O’Brian), una culturista di passaggio per Las Vegas, dove vuole partecipare ad un contest di bodybuilders. Tra le dure scatta la passione e trombano come ricci. Lou inizia Jackie agli steroidi e tutto sembra andar bene.
Ma Lou ha una famiglia un po’ ingombrante: il padre è il boss criminale del paese (Ed Harris) con una capigliatura di quelle che anche no, fatta da una pelata con la chierica lunga sotto; un incanto, proprio. Con lui non si parlano, a causa di trascorsi con la madre.
Ma il vero tallone di Achille è il cognato di Lou, un Dave Franco buzzurro e manesco che usa la moglie come un punch ball nonostante le ringhiate di Lou. Quando il brav’uomo esagera, mandando la sorella in coma all’ospedale, Jackie ne fa polpette e chiede aiuto a Lou per fuggire insieme.
La spirale di violenza e crimine è servita…
Un po’ Thelma e Louise, per il rapporto fra due disperate ma innamorate, un po’ She-Hulk - per Jackie che vede le vene gonfiarsi ogni volta che si fa una pera di anabolizzanti, ma anche per l’onirica scena verso il quasi-finale in cui diventa un’Amazing amazzone -, il film è un thriller secco e asciutto come la cittadina desertica in cui è ambientato, un fuoco che cova sotto la cenere e aspetta di deflagrare con la scintilla giusta. Come la passione fra Lou e Jackie: ci danno dentro, ma è quello che fa chiunque quando incontra la persona che gli/le piace: se la gusta. Non importa come, perché quello te lo suggerisce ciò che provi per l’altro. Come non importa che ti piaccia la sfogliatella o il babà o che ad una sfogliatella piaccia l’altra…Insomma ci siamo capiti.
In un paese dove il più pulito c’ha la rogna, e anche chi ti fa gli occhi dolci lo fa col viscidume di pensa “o mia o di nessuna”, non c’è (quasi) riscatto.
Però c’è una bella coda finale e un’ottima sequenza Lynchana durante il contest di Las Vegas.
Fatevi un favore, vedetelo, non giudicatelo.
E’ la storia di due donne. L’amore giace, l’amore mente. Ed è sangue per tutti: gay o meno.
Buona visione.
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