Autore: Caterina Bonvicini
La vita è una successione di mondi che finiscono.
Questa è la storia di un insieme e di tante individualità al tempo stesso; di una realizzazione dolorosa e di una corsa per tentare di camuffare l’inevitabile.
É la storia di “creature sospese”, così giovani e impreparati alla vita che si troveranno a ridere con disperazione, a chiacchierare rumorosamente per timore del silenzio e ad agire a vanvera per un desiderio, inizialmente inconsapevole, di ricomporre un plurale che non potrà più esistere.
La storia di un’amicizia nata sui banchi di scuola, che mescola saliva e vestiti e che, con corpi che evolvono e di cui ancora non si sa che farsene, fa volare per le strade facendo credere in un “noi” indistruttibile.
Illusioni.
Nessuno si sarebbe aspettato di trovarsi a non poter contare fino a trentacinque. Nemmeno a trentaquattro. Anni. Ci si vedeva già vecchi insieme, a ridere come a diciannove, ininterrottamente.
Inizia così un’isteria collettiva, la realizzazione di un “singolare prima persona” che s’impone senza chiedere il permesso e una partecipazione impossibile perché il dolore e il cancro non possono essere condivisi.
Un limbo a cui si tenta di rimaner ancorati per conservare una pseudo sicurezza ed un equilibrio precario; la paura di non riuscire a ricostruirsi e una frenesia incontrollata per non andare in pezzi.
Un combattimento per rincorrere la vita.
Un prima. Un durante. Un dopo. Per Clara e i suoi amici. Per Ben (storia parallela che li incrocerà) e sua moglie.
Non è un libro sulla malattia.
É un libro che desidera condividere un passato, che ci vuole far sentire meno soli nel “mentre” di quel caos che purtroppo tanti hanno attraversato, e un incitamento alla reazione, al vivere, al ricostruirsi.
Nonostante tutto.
Meraviglioso? Assolutamente si.
Qui il libro
Buona lettura,
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