I Cinque Cadaveri: Recensione del Libro



Autore: Robert Bryndza

E niente, si vede che proprio non riesco a tenermi lontano dalle ispettrici di polizia di sesso femminile.

E dopo una lunga serie, ecco arrivato il momento di Kate Marshall, protagonista de I Cinque Cadaveri (Nine Elms titolo originale, stranamente migliore), romanzo di Robert Bryndza edito sempre qui da noi da Newton Compton Editori, e primo capitolo di una serie che vedrà poi anche altri volumi con la stessa protagonista. Una serie che viene subito dopo la fine di quella dedicata a Erika Foster, di cui ho letto un paio di libri con buona soddisfazione.

Brevemente la trama. La vita di Kate Marshall, impegnata a dare la caccia al serial killer di Nine Helms, viene sconvolta quando lei scopre che il suo collega è proprio il killer che stavano cercando. Dopo l'arresto, però, cominciò ad avere molti problemi, a causa soprattutto della relazione che ebbe col collega killer. Diversi anni dopo, mentre stava tentando di riprendersi, un emulatore del killer di Nine Elms la farà ricadere nel baratro, costringendola a tornare al lavoro che momentaneamente aveva lasciato.

Già all'inizio è molto interessante, con lo stacco tra le vicende che avvennero 15 anni prima e il presente, che serve ad introdurci i due personaggi principali protagonisti della vicenda.


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Kate è sicuramente una figura sicuramente interessante, molto complessa ma allo stesso tempo dotata di grande determinazione. Come spesso accade in questi romanzi, i suoi problemi continuano a tormentarla, escludendola di fatto dai giochi, salvo poi costringerla a ritornare in pista, sfidando anche chi la vorrebbe lontano dalle indagini. La sua continua ricerca di rimediare agli errori e di riprendersi la sua vita, la metterà a volte di fronte a scelte e situazioni complicate da gestire, ma che le daranno la carica per non arrendersi dinanzi ad una vicenda a dir poco allucinante. Di contro, ecco Peter, Serial killer subdolo in grado di manipolare chiunque, e che si dimostra un'antagonista di tutto rispetto. Buono anche il coinvolgimento di Tristan, aiutante di Kate, che vedremo tuttavia approfondire meglio nei capitoli successivi.

La scrittura è piuttosto essenziale e molto scorrevole, e invoglia il lettore a proseguire, grazie anche ad una buona tensione che accompagna tutta la lettura. Non mancano inoltre alcuni dettagli belli tosti, che aggiungono un po’ di pepe in più.

La parte finale è serrata, anche se forse risolta in maniera un po’ troppo sbrigativa e liquidata in troppo poche righe. Resta in ogni caso un lavoro più che dignitoso, non il thriller del secolo, ma una compagnia che sicuramente soddisferà gli appassionati del genere in cerca di qualcosa di non troppo complesso.

Qui il libro

Buona lettura, 



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