Regia: James Watkins
TRAMA
Una famiglia americana composta da Ben e Louise Dalton, con la figlia Agnes, durante le vacanze passate in Italia incontrano Paddy, Ciara e il loro figlio muto Ant, ossia degli inglesi che vivono in una tenuta di campagna.
Tornati in Inghilterra, i Dalton ricevono un invito dai nuovi amici a trascorrere il weekend nella loro casa. Così loro accettano e arrivano a destinazione, però presto si rendono conto di essere caduti in una trappola e piano piano vengono a galla i segreti custoditi dalla famiglia inglese...
RECENSIONE
Sono riuscito a vedere questo nuovo Speak No Evil, remake americano del film danese uscito qui in Italia due anni fa grazie alla Midnight Factory. Qualche giorno fa ho riguardato il film originale per vedere se riuscivo a rivalutarlo, in effetti devo dire che è servito il rewatch perché l'ho apprezzato molto di più e alcune cose che non mi avevano convinto a prima visione mi hanno colpito. Ma questo mettiamolo da parte, caso mai faccio una recensione più avanti a riguardo. Ora soffermiamoci su questo nuovo titolo.
Devo essere proprio sincero? Ho preferito di più questo remake nonostante abbia apprezzato moltissimo l'originale. Anche qui come nel caso dell'altro film abbiamo la storia che si suddivide in due parti ben distinte, però abbiamo delle differenze. Nella prima parte abbiamo delle situazioni assai simili a quelle della prima metà dell’originale; abbiamo infatti la presentazione dei vari personaggi che vengono analizzati davvero bene, sono caratterizzati più che abbastanza e sono credibili. Anche come viene approfondito il loro background mi è piaciuto assai, perché così i personaggi non vengono mostrati come una sorta di macchiette che non sanno prendere decisioni sensate in certi momenti. In questa prima metà abbiamo anche delle situazioni assai strane; Paddy e Ciara, infatti, piano piano cominciano a mostrare un comportamento sempre di più strano e in certi momenti fanno provare un po' di disagio e di imbarazzo. Poi certo, queste due sensazioni sono più forti nell'originale però anche in questo remake tutto viene costruito bene e funziona anche sotto questo punto di vista. I dialoghi tra i vari personaggi l'ho trovati studiati in modo ottimale, non si va mai nei discorsi ridicoli che si sentono in certi film moderni e da questi dialoghi possiamo notare l'inizio della follia che poi scoppia completamente nella seconda parte del film. Se vogliamo soffermarci sulle scene di violenza, non abbiamo dei momenti disturbanti come quelli presenti nella pellicola originale, però in compenso ci sono delle sequenze in cui la tensione e l'angoscia la fanno da padrona e in più ci stanno delle scene sanguinolente.
Nella seconda parte del film abbiamo la parte horror vera e propria perché praticamente ci sta quello stile tipico dei Survival-Horror; i nostri protagonisti devono quindi difendersi dai due inglesi pazzoidi e devono anche riuscire a sopravvivere contrastandoli. Questa parte l'ho apprezzata davvero tanto ed è abbastanza realistica se ci si pensa bene.
Un'altra cosa che ho apprezzato è la spiegazione del motivo per cui i due pazzoidi prendono di mira certe famiglie, tra cui quella che è protagonista di questo film. Se ci si pensa bene nell'originale non ci viene spiegato granché e non si capisce bene come mai fanno del male, qui invece ci viene tutto spiegato ed è un bene sempre per quanto mi riguarda. Se vogliamo soffermarci sulle varie tematiche affrontate innanzitutto ci viene mostrato in modo perfetto quanto possono essere perfide e crudeli certe persone che fanno determinate azioni per il gusto di farlo spinti anche dall'invidia perché magari vedono che tanti altri hanno cose che non si possono permettere economicamente (soprattutto se non si lavora), quindi vengono accecati dall'odio e decidono di commettere gesti dalle conseguenze fatali.
Un'altra tematica che viene fuori durante la visione è il senso di protezione e di amore per la famiglia e questo viene fuori dal momento in cui i due protagonisti principali non si fanno sopraffare dalla paura andando a lottare per la sopravvivenza e per difendere la figlia. Questa tematica, tra l’altro, nell'originale non c'è perché i due protagonisti nel film danese non reagiscono di fronte alle sevizie subite, infatti è un atteggiamento che mi ha fatto davvero arrabbiare perché a regola se due genitori ci tengono per davvero alla propria figlia reagiscono per proteggerla. Ma per fortuna in questo remake hanno cambiato le cose e hanno messo due genitori coraggiosi.
Dal punto di vista tecnico abbiamo tanti pregi. Innanzitutto, ho trovato di grande impatto le varie location tra cui le tenuta di campagna dove vivono gli inglesi, sono affascinanti e curati bene a livello di scenografia. Poi ho apprezzato la colonna sonora composta da musiche ben azzeccate all'interno della narrazione, sanno accompagnare bene anche i momenti ansiogeni. Gli effetti speciali impiegati per le scene sanguinolente sono più che ottimi, la fotografia è gestita davvero bene, grazie ad essa abbiamo delle atmosfere accattivanti e lugubri tipiche dei posti di campagna quindi quelle zone rurali e di periferia che mi sono sempre piaciute. La regia di James Watkins l'ho trovata coerente con il contesto del film, si vede molto che il regista è stato sicuro di quello che stava realizzando e se devo essere sincero la regia di questo film è superiore a quella che ha avuto lo stesso regista in Eden Lake. La sceneggiatura è parecchio interessante, offre degli sguizzi e degli spunti intriganti che vengono sfruttati a pieno. Le inquadrature sono chiare, non mi sono sembrate confusionarie ed infine ho apprezzato il cast composto da attori e attrici che sono stati davvero bravi nei loro ruoli. Nota di merito a James McAvoy che è stato bravissimo nel ruolo di Paddy, il livello di pazzia che ha mostrato in questo film mi ha ricordato parecchio il personaggio che ha interpretato in Split. Ma poi ad un attore del genere cosa gli vogliamo dire? È tra i migliori attori del cinema moderno e se un regista ha in mente di mettere nei propri film personaggi fuori di testa e pazzi quello più adatto è proprio James McAvoy. Ho apprezzato anche Dan Hough nel ruolo di Ant, altro personaggio importante per lo sviluppo narrativo della pellicola.
Ora concludo qui la mia analisi di Speak No Evil. A conti fatti mi è piaciuto tantissimo, quest'anno al cinema ho visto tanti film e tra quelli che ho guardato questo è quello che mi ha colpito di più. È uscito due anni dopo quello danese e quindi la gente può avere paura che non sia all'altezza? Avoja, però non bisogna avere pregiudizi perché è un film tutto da scoprire. James Watkins ha dimostrato che un remake può funzionare bene anche a pochissimi anni di distanza ed è da mettere tra i pochi remake che superano addirittura l'originale. Da vedere assolutamente
Buona visione,
Nessun commento:
Posta un commento