Le Tombe dei Resuscitati Ciechi: Recensione del Film


Regia: Amando de Ossorio


Dammi tre parole: Spagna, morti orbi, ralenti.

Se avete capito che stiamo parlando della tetralogia dei templari ciechi di De Ossorio, bravi, avete studiato. Altrimenti restate ancora con noi che, con la migliore imitazione del Prof Barbero facciamo una piccola premessa storica: l’ordine del Tempio di Gerusalemme (per gli amici Templari) fu fondato nel 1180 e aveva fra i compiti principali la difesa della Terra Santa, la custodia della Sindone e proteggere l’incolumità dei pellegrini. In altre parole, difendevano i luoghi sacri con fede e spada; monaco sì, ma pure guerriero. E tuttavia avevano anche i cordoni della borsa: si cominciò col gestire i beni dei pellegrini, per poi passare ad amministrare i feudi papali: troppo oro quel che luccica, troppe gelosie. Così piovvero accuse di eresia da Fillippo il Bello di Francia, che con la complicità di Clemente V fece un bel falò di questi simpatici tesorieri intorno al 1307.

Siccome dalle ceneri nascono tante leggende in Galizia e ad ovest della Francia abbondano molte storielle macabre, come il paesello di Avessac, dove sorgono le rovine di una vecchia cappella appartenuta ai templari ed evitata da tutti i paesani…

Ed è quello che invece succede ad una turista, scacciata dal fidanzato dell’amica perché beccata in atteggiamenti lesbo con la sua donna. La nostra se ne va a dormire fra le rovine dell’abbazia diroccata dove i templari la notte escono a far macelli. Seguono la ricerca sulla ragazza e la scoperta degli incappucciati orbi…


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Dopo la prima incursione nell’horror con l’anemico Malenka - La Nipote del Vampiro, De Ossorio azzecca un filone, lanciando questi “morti ciechi” dal look suggestivo che ricordano le mummie della cripta dei Cappuccini e che cavalcano al ralenti con sottofondo di canti gregoriani.

L’idea funziona, anche se il regista ha dovuto faticare ad imporla, perché tutti all’epoca volevano solo vampiri e licantropi, e inoltre ha dovuto cambiare il titolo da Terror Ciego a La Noche del Terror Ciego perché, dopo il successo di La Noche de Walpurga; una “notte” nel titolo non la si nega a nessuno, hai visto mai che porta qualche spettatore in più.

Il film si basa solo su questo: il modello è La Notte dei Morti Viventi di Romero con i cappuccini cecati, al posto degli zombi, però non è malvagio. L’insieme è suggestivo anche se fatto con due spicci, come il canto che annuncia i templari creato mettendo insieme due voci che cantano all’unisono, rintocchi di campane, scalpiccio di cavalli e un eco. A parte qualche zoomata ad minchiam – De Ossorio, non sei Jess Franco – si arriva al finale che è cattivello il giusto e in perfetto spirito romerariano.

La saga dei morti orbi prosegue con altri tre film, tutti diretti da De Ossorio: La Cavalcata dei Resuscitati Ciechi (un bis non male per chi vuol fare il bis) e due titoli dalla fama più triste di ‘ste povere mummie: La Nave Maledetta e Terror Beach – la Notte dei Gabbiani.

Ciega vision,


Trailer




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