Autore: Pietro Alfredo Moros
Di solito i protagonisti delle fiabe sono le principesse, i principi e le streghe, mentre gli aiutanti, spesso animali o esseri dotati di qualche potere, sono relegati ad un ruolo marginale. Di loro non sappiamo pressochè nulla finchè non intervengono nella vita dei protagonisti con il loro prezioso contributo.
Questo è il caso dei sette nani. Di loro conosciamo solo i buffi nomi ma da dove vengono questi simpatici omini? Perché vivono tutti soli nel bosco? E come mai tra loro non ci sono nane?
A questi e ad altri interrogativi vuole dare una risposta l’autore Pietro Alfredo Moros in un racconto divertente e piacevole, in cui a tratti dialoga ed empatizza direttamente con il lettore.
Tutto inizia dopo la partenza di Biancaneve, in seguito ad un enigmatico sogno di Cucciolo in cui un nano anziano, mai visto prima, lo invita a seguirlo. Il giorno dopo accade un fatto straordinario perché Cucciolo riacquista la voce e racconta il suo sogno agli altri nani. Tutti rimangono esterrefatti tranne Dotto che confessa di aver sognato lo stesso misterioso vecchio nano tempo prima.
Non rimane che andare a fondo all’ intricata faccenda per scoprire cosa voglia questo nano anziano da loro, perciò decidono di partire alla sua ricerca e domandarlo a lui stesso. Non hanno molti indizi da seguire ma decidono, per una volta, di lasciare la loro comfort-zone e partire all’avventura. Non tutti i nani partiranno ma solo Dotto, Cucciolo, Brontolo e Mammolo, gli altri rimarranno a casa ad occuparsi delle miniere.
Durante il viaggio i nani si sentono spiati e alcune sparizioni di cibo lo confermano. Infatti un piccolo omino di nome Tucol li segue. Dopo lo spavento iniziale il piccolo gli rivela di essere stato mandato dal suo maestro, un potente mago, di nome Telisto il saggio, proprio il nano che è apparso a Dotto e Cucciolo in sogno.
Dunque il vecchio saggio era al corrente del viaggio dei nani e aveva addirittura inviato una guida che li conducesse alla sua dimora, la montagna della profezia. I nani si sentono rinfrancati da questa notizia e riprendono il viaggio con maggior spirito di sopportazione e fiducia.
Il cammino è lungo e il paesaggio desolato, il tempo peggiora drasticamente ma il piccolo Tucol sa guidarli anche verso un riparo. Il viaggio prosegue e sembra andare tutto per il meglio, i nani presto conosceranno Telisto e avranno le risposte che cercano ma c’è un altro personaggio che li segue da lontano e non ha buone intenzioni; si tratta di Zardok l’oscuro, un mago malvagio che ha avuto un ruolo determinante nella sorte dei nanetti e ora non vuole che scoprano la verità.
Andando avanti con la lettura infatti si capirà la ragione per cui i sette nani vivono tutti soli nel bosco e
Cucciolo avrà un compito fondamentale nello sconfiggere il perfido Zardok.
Questa lettura mi ha coinvolto molto e l’ho trovata davvero ben scritta. L’autore, che ringrazio per la copiacrecensione, ha saputo trasformare una fiaba antica in qualcosa di diverso dando voce a quei personaggi checdi voce non ne avevano, Cucciolo in primis, il quale per il fatto di essere muto, è stato sempre il nano menoccompreso.
Una lettura da proporre a scuola per ragionare insieme ai bambini su quanti scenari possono aprirsi se si
punta il riflettore sui personaggi minori e le loro storie, usando l’immaginazione e la creatività nello stile ecalla maniera Rodariana.
Qui il libro.
Buona lettura.
Serena Bufano
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