Autore: Maurizio De Giovanni
Napoli è mille colori, cantava Pino Daniele. Per Maurizio De Giovanni invece, è un mosaico di solitudini. La solitudine è un ombrello, ognuno ha la sua dove ripararsi. Alcuni però si bagneranno, come il commissario Ricciardi.
Napoli, 1939, dicembre, lungo e freddo, i Counting Crows ci scriveranno una canzone. Sotto il coperchio della dittatura, delle leggi razziali e dei venti di guerra che soffiano sempre più impetuosi, l’Italia si prepara all’ultimo Natale tranquillo, fatto di pranzi in famiglia e regali sotto l’albero. La giovane Erminia Cascetta, una ragazza bella e con madre invalida viene trovata morta in camera sua, causa corpo contundente. Il commissario Ricciardi ha un dono però, un contatto flebile con l’aldilà, poco più di uno spiraglio dove scorgere gli ultimi istanti di vita della ragazza. Assieme al Brigadiere Maione dovranno dipanare la matassa, fra pettegolezzi e apparenze, ma soprattutto dovranno sbrogliare anche alcuni nodi personali poco piacevoli prima che il Natale s’avvicini…
Quattordicesimo romanzo della serie del commissario Ricciardi, primo per me. La cosa non disturba più di tanto, anzi fa venire voglia indagare perché quello che interessa all’autore è fotografare un momento, una città come Napoli corale, ma fatta di gente sola.
Napoli è…solitudine, ognuno col proprio destino, le proprie colpe. Per egoismo, scelta, emarginazione, disperazione, protesta, tutte facce della stessa Soledad, che fa anche sottofondo alla storia, una canzone dolente, fantasma d’amore che avvolge tutti i protagonisti della storia con la S maiuscola fra luci e le ombre del fascismo e quella minuscola, della gente comune.
Napoli è…una soluzione che arriverà alla fine, ma fatta di sottotrame quotidiane, per certi versi lo stesso modus di Fruttero e Lucentini con Torino.
Napoli è…un’indagine del commissario Ricciardi. Portatevi l’ombrello però.
Qui il libro
Napoli è…solitudine, ognuno col proprio destino, le proprie colpe. Per egoismo, scelta, emarginazione, disperazione, protesta, tutte facce della stessa Soledad, che fa anche sottofondo alla storia, una canzone dolente, fantasma d’amore che avvolge tutti i protagonisti della storia con la S maiuscola fra luci e le ombre del fascismo e quella minuscola, della gente comune.
Napoli è…una soluzione che arriverà alla fine, ma fatta di sottotrame quotidiane, per certi versi lo stesso modus di Fruttero e Lucentini con Torino.
Napoli è…un’indagine del commissario Ricciardi. Portatevi l’ombrello però.
Qui il libro
Buona lettura
(Enrico Corso autore dei libri La Scala Di Vetro e Nero Come L'Arancio)
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