Autore: Isabel Allende
Adios, Paula, mujer.
Bienvenida, Paula, espiritu.”
Ho intrapreso la lettura di Paula perché era a un po’ che volevo tornare ad Isabel Allende, conosciuta ed apprezzata tantissimi anni fa, dapprima con “La casa degli spiriti” e poi con “I quaderni di Maya”.
Sapevo che sarebbe stata una lettura dolorosa, che mi avrebbe fatto soffrire eppure Allende è stata così delicata nell’accompagnare la figlia nel suo calvario da riuscire ad alleggerire il dolore, in un compendio di ricordi, di flashback e di vissuti che si attorcigliano fino ad arrivare all’atto finale.
Questa non è solo la storia di Paula, primogenita dell’autrice, che a soli 28 anni, all’apice della sua felicità, finisce in coma a causa di una malattia degenerativa, ma è anche la storia di Isabel Allende, di come è diventata una scrittrice di successo; è la storia della sua patria, il Cile e di un popolo che è dovuto fuggire dal proprio paese per fuggire dalla feroce dittatura militare di Pinochet.
Arrivata a metà libro è stato per me inevitabile, rileggere “La casa degli spiriti”, poiché c’erano troppi richiami alla famiglia Del Valle; la veggente Clara, Rosa la bella, il terribile Esteban Trueba, tutti personaggi che mi erano rimasti dentro e che volevo rievocare.
Così ho potuto capire anche le analogie tra i personaggi veri e quelli inventati e quanto Allende abbia attinto dal proprio bagaglio famigliare e personale per scrivere il suo primo romanzo, quello che l’ha consacrata come una delle voci più autorevoli della narrativa contemporanea in lingua spagnola.
Paula è il libro più intimo e autobiografico di Isabel Allende, un romanzo liberatorio e catartico, in cui la scrittrice si mette a nudo e attraverso l’evento più drammatico della sua esistenza, ci regala riflessioni profonde e sincere, come a volerci suggerire che la vita così com’è, è il vero romanzo.
Paula muore nel 1992, il libro esce nel 1994 e dopo le numerose lettere di solidarietà e affetto ricevute dalla scrittrice, nel 1997 Isabel Allende pubblica “Paula, lettere dal mondo” una raccolta di testimonianze che provano quanto la storia di Paula abbia commosso e suscitato empatia nei lettori di tutto il mondo.
“I figli, come i libri, sono viaggi all’interno di noi stessi in cui il corpo, la mente el’amina mutano direzione, si volgono verso il centro stesso dell’esistenza.”
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