Regia: Joseph McGrath
Binomi bizzarri ne abbiamo? Tipo Peter Sellers e Ringo Starr in The Magic Christian, da noi comodamente tradotto e abbreviato in: Le incredibili avventure del signor Grand col complesso del miliardo e il pallino della truffa.
Basta chiedere!
Ringo è sempre stato più un personaggio che un attore, un caratterista autonomo nei Beatles che gli scrivano siparietti su misura negli ellepì – tant’è vero che ad oggi non può tenere concerti senza cantare Yellow Submarine – e un faccione tenero che ha trovato per un po’ sbocco al cinema.
The Magic Christian è il suo primo film da co-protagonista (ma anche l’emblema di come i Beatles fossero agli sgoccioli, visto che il film è stato girato a febbraio del ’69 appena dopo le disastrose session di Get Back,anzi se vi guardate il docu-film, potete vedere un imbarazzato Peter Sellers fare scena muta mentre montano il set), sotto la longa manus di Peter Sellers, che con due telefonate mette in piedi la produzione del film, tratto da un racconto di Terry Soutern, Il Grande Guy, che firma pure la sceneggiatura assieme al regista McGrath e i due futuri Monthy Phyton, John Cleese (che sarà uno dei tanti camei illustri nel film) e Graham Chapman. Anche se parlare di sceneggiatura è un po’ riduttivo, dato che stando allo stesso Ringo Starr il casting era del tipo lista della festa di compleanno, quando chiedi ad amici e conoscenti: hey, sto girando un film, vuoi fare una parte? Così lui e Peter andavano da Terry Southern a dirgli: “Oh, guarda abbiamo Raquel Welch, puoi scrivere una parte per lei?” E il giorno dopo la stessa cosa per Yul Brynner o chiunque avesse detto di sì.
Trailer
Ringo è sempre stato più un personaggio che un attore, un caratterista autonomo nei Beatles che gli scrivano siparietti su misura negli ellepì – tant’è vero che ad oggi non può tenere concerti senza cantare Yellow Submarine – e un faccione tenero che ha trovato per un po’ sbocco al cinema.
The Magic Christian è il suo primo film da co-protagonista (ma anche l’emblema di come i Beatles fossero agli sgoccioli, visto che il film è stato girato a febbraio del ’69 appena dopo le disastrose session di Get Back,anzi se vi guardate il docu-film, potete vedere un imbarazzato Peter Sellers fare scena muta mentre montano il set), sotto la longa manus di Peter Sellers, che con due telefonate mette in piedi la produzione del film, tratto da un racconto di Terry Soutern, Il Grande Guy, che firma pure la sceneggiatura assieme al regista McGrath e i due futuri Monthy Phyton, John Cleese (che sarà uno dei tanti camei illustri nel film) e Graham Chapman. Anche se parlare di sceneggiatura è un po’ riduttivo, dato che stando allo stesso Ringo Starr il casting era del tipo lista della festa di compleanno, quando chiedi ad amici e conoscenti: hey, sto girando un film, vuoi fare una parte? Così lui e Peter andavano da Terry Southern a dirgli: “Oh, guarda abbiamo Raquel Welch, puoi scrivere una parte per lei?” E il giorno dopo la stessa cosa per Yul Brynner o chiunque avesse detto di sì.
Il cinico e british miliardario Guy Grand (Sellers) adotta un giovane barbone (Ringo), insegnandoli con zingarate irriverenti e feroci, come il denaro corrompa la gente. La trama è tutta qui, servita da una serie di scene che vanno dallo stralunato al grottesco, tipo l’Amleto recitato come se fosse uno striptease, o la sequenze più famosa (e lunga) girata sulla Magic Christian, la nave del titolo che permette di snocciolare una serie di camei, da Raquel Welch nei panni di una valchiria fustigatrice nella sala macchine che fa remare le schiave nude, a Christopher Lee con canini e mantello d’ordinanza (motivo per cui ho visto il film) anche se il vero applauso lo prende Yul Brynner anche se non vi dico come, per favore guardate quella sequenza, merita tutto il film. Unico indizio: al bancone del bar c’è un ombroso Roman Polansky.
In sostanza, una bizzarria vintage che vuole insegnare la controcultura giovanile agli inglesi impomatati. Ringo è una spalla che funziona, visto che recita sé stesso, ma Sellers gli insegna che ha ancora da imparare, come quando gli ruba la scena semplicemente…scaccolandosi.
Gli altri Beatles, comunque non stanno a guardare: Paul McCartney scrive Come and get it per gli addomesticati Badfinger che apre i titoli di testa, mentre i sosia di John Lennon e Yoko Ono si vedono mentre si imbarcano sulla nave. Perché dai, chi è che non vuole bene a Ringo?
Buon visione
Enriorso
(Enrico Corso autore dei libri La Scala Di Vetro e Nero Come L'Arancio)
In sostanza, una bizzarria vintage che vuole insegnare la controcultura giovanile agli inglesi impomatati. Ringo è una spalla che funziona, visto che recita sé stesso, ma Sellers gli insegna che ha ancora da imparare, come quando gli ruba la scena semplicemente…scaccolandosi.
Gli altri Beatles, comunque non stanno a guardare: Paul McCartney scrive Come and get it per gli addomesticati Badfinger che apre i titoli di testa, mentre i sosia di John Lennon e Yoko Ono si vedono mentre si imbarcano sulla nave. Perché dai, chi è che non vuole bene a Ringo?
Buon visione
Enriorso
(Enrico Corso autore dei libri La Scala Di Vetro e Nero Come L'Arancio)
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