Garageland #3: La Recensione della Rivista




Garageland è finalmente arrivata al suo terzo numero e siamo davanti al mio numero preferito...fino ad ora. Garageland #3 è il numero perfetto, e come al solito vi parlerò dei miei articoli preferiti.

Inizia il numero come sempre con la magnifica introduzione di Flavio Frezza che setta già il mood del numero che abbiamo tra le mani che apre sempre con una tavola di Mattia Dossi e del suo Educazione Skinhead.

Continuiamo il viaggio con l'intervista meravigliosa di Flavio a sua maestà Gavin Watson, fotografo che col suo sguardo da dentro il movimento skin ne racconta la storia e i personaggi. Interessante che l'intervista sia stata fatta attraverso l'uso delle immagini scattate da Watson. Uno sguardo interessante dentro la sottocultura e la l'Inghilterra di quegli anni. 

TonyFace con Michele Savini firmano la bellissima intervista ad Irish Jack, amico di Pete Townshend, mod original e grandissimo ispiratore per il protagonista di Quadrophenia. Un viaggio interessante attraverso gli anni '60, gli Who e il movimento mod.

Paolo Sedazzari firma una bellissima guida, storia, playlist dedicata al bovver rock. Protagonisti, musica, scena italiana e inglese, consigli musicali e molto altro. Una bellissima guida per chi non conosce o vuole approfondire il bovver.



La Letizia Lucangeli del mio cuore firma l'articolo sulla storia di Anita Berber: ballerina, performer, icona (consapevolmente o no) del post-punk anni'80. Anita nasce a Dresda nel 1899 e ne diventa la principale performer, ballerina, musa. Una donna in anticipo sui tempi e come tutte le anime troppo avanti non era pronta per la vita che aveva davanti. La storia è arricchita dalle bellissime foto che ritraggono Anita e si può notare come la sua apparenza abbia ispirato, consapevolmente o no, il look di molte delle icone da noi amate del post-punk anni '80, prima tra tutte Siouxsie Sioux.

Chiudiamo la rassegna dei miei articoli preferiti con la lunghissima e interessantissima intervista a Niccolò Falsetti e Francesco Turbanti, sceneggiatori (poi regista il primo e attore il secondo), di quel capolavoro assoluto che è Margini, uno dei film migliori degli ultimi anni, che nasceva come trasposizione filmica di Costretti A Sanguinare di Marco Philopat, per poi diventare qualcosa di estremamente diverso. Periferia, Punk, musica, rivalsa, amicizia, una colonna sonora perfetta.

Come sempre Garageland si conferma essere uno scrigno di storie meravigliose, scritte con amore e curate nei minimi dettagli.

Stay Rude,





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