The Marvelous Mrs. Maisel: Recensione Della Serie TV



Ideatore: Amy Sherman-Palladino



TRAMA S5


Avevamo lasciato Midge sotto la neve, determinata a dare una svolta decisiva alla sua carriera di comica. L'occasione pare arrivare quando la sua manager Susie la fa assumere come autrice di uno show televisivo di grande successo, nella speranza di poter presto passare davanti la telecamera ed esibirsi in quel che le riesce meglio.

Ma la strada si preannuncia ricca di ostacoli insormontabili...


RECENSIONE


Si è conclusa la lunga avventura di Mrs Maisel, con un finale dolceamaro che ci riporta indietro proprio dove tutto è cominciato, tra lacrime e risate.

Per quattro stagioni ci siamo chiesti se la nostra eroina sarebbe riuscita prima o poi ad ottenere quel tanto agognato successo, più volte sfiorato, ma mai afferrato. E la nuova stagione ci sorprende svelandoci subito che “si, ci è riuscita, eccome!”. Attraverso numerosi flashforward ci viene raccontato il futuro di Midge e di chi le sta intorno. Una scelta spiazzante quanto geniale, che ci mostra da subito che la vita di Mrs Maisel non è una favola e che il successo porta con sè rotture e tinte oscure.

Una stagione che dedica molto spazio a tutti i personaggi e che definisce i rapporti che Midge ha con essi. Prima di tutto i figli, finora solo comparse della routine domestica, diventano elemento imprescindibile per comprendere quanto sia difficile conciliare lavoro e vita familiare, soprattutto quando il lavoro ti porta ad allontanarti da casa per lunghi periodi. Da subito è chiaro che il ruolo di madre è l’elemento più sacrificato: Midge non è riuscita a conciliare la sua passione con il rapporto coi figli, restituendo così allo spettatore un racconto realistico di un quadro familiare che ha subito delle crepe.

Viene concluso il rapporto con Lenny Bruce, unico personaggio realmente esistito, a cui vengono dedicati pochi malinconici minuti, coerenti e struggenti e viene ridefinito il rapporto con Joel, il cui tradimento ha innescato la fortuna di Miriam, ma che nel tempo è diventato una presenza costante e affidabile.


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E poi c’è il rapporto coi suoi genitori, così ostinati nel non vedere chi realmente fosse Midge, che finalmente arrivano alla consapevolezza e accettazione del destino della figlia: per primo il padre Abe in un monologo sull’educazione dei figli che è un inno alla parità di genere; e infine la madre, il cui rapporto conflittuale si distende in quella che è una delle scene più comiche dell’ultimo episodio (avete presente il giro di telefonate?)

Infine Susie, a cui viene dedicato ampio spazio e un episodio tutto suo (una vera chicca di scrittura e regia), definendone l’aspetto più fragile e vulnerabile in uno dei dialoghi più sinceri e commoventi del finale.

Ma su tutti ovviamente c’è lei Mrs Maisel che, alla fine di un episodio in cui la tensione narrativa è palpabile, rompe le regole, decide di non rimanere confinata su quello sgabello dove la vuole la società maschilista, e si gioca il tutto in 4 minuti: 4 minuti di un monologo che cita apertamente quell’esibizione in sottoveste al Gaslight che ha segnato per sempre il corso della sua vita.

Un sogno realizzato dunque, una favola col lieto fine, non tanto. Perché la vita non è una favola e ogni obiettivo conquistato porta con sé la scia di ciò che è rimasto indietro; una nota malinconica smorzata da quella scena finale che racchiude tutto il significato di un’amicizia, di un legame che trascende i vincoli familiari e professionali.

Thank you and Good Night, Midge!

“Afferra il tuo sogno consapevole che ogni sogno ha un prezzo da pagare”

Buona visione,

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Trailer


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