Regia: Christopher McQuarrie
Trama
Un sottomarino sovietico viene affondato da un proprio missile a causa di una intelligenza artificiale infiltrata a bordo del sistema. È solo una delle azioni di quella che viene definita "entità", una IA divenuta senziente su cui tutti vogliono mettere le mani, ma a sua volta decisamente capace di difendersi e di contrattaccare. Il montare della crisi coinvolge così l'IMF ed Ethan Hunt, che inizia la sua nuova impossibile missione...
Recensione
Tutti gli amanti dell’action puro troveranno pane per i loro denti perché Mission: Impossible - Dead Reckoning – Parte Uno è un film visivamente spettacolare e adrenalinico, come da tradizione, ma riesce anche ad essere ironico pur nella drammaticità delle situazioni. Ethan/Superman/Cruise è sempre invincibile ma mostra finalmente dei limiti umani (era ora!) e lo fa con autoironia, regalando al film una delle sequenze più spettacolari e ironiche della pellicola.
Sto parlando dell’inseguimento lungo le strade di Roma, fra vicoli e monumenti celebri della capitale, in cui Ethan è impossibilitato a guidare al meglio, causa delle manette mal posizionate, e quindi tutta la sequenza assume dei toni comici, amplificati poi con l’uso della 500 gialla, come fosse Lupin III (solo io l’ho pensato?).
Naturalmente il film si snoda attraverso altre meravigliose location e Tom Cruise non si risparmia fra corse sfrenate tra le strettissime calli veneziane, corse in moto e voli acrobatici col parapendio...cosa si fa per l’arte!
Anche nell’atto finale del treno non manca la comicità, con un Ethan costretto ad improvvisare un lancio impossibile pure per lui. Ma quel che segue è una sequenza davvero eccezionale, che inizia col combattimento sul tetto del treno in corsa nel più classico clichè dell’action movie, fino al volo del treno e tutto ciò che ne consegue.
Tom Cruise, com'è noto, si cimenta negli stunt in prima persona e questo dà alle scene d'azione una maggior concretezza, aiutata anche da un comparto di effetti speciali che non abusa di CGI.
Grande divertimento sul piano visivo e dell’action dunque, ma molto meno sul piano della scrittura. La trama è molto intricata e piena di dialoghi didascalici in cui viene spiegato il dipanarsi dei vari intrighi; dialoghi troppo lunghi e pedanti che fanno perdere mordente all’azione.
Tutto questo per tre interminabili ore (sono un po’ meno ma a me sono sembrate lunghissima) che sono troppe anche per il miglior action del mondo, senza arrivare neppure alla conclusione, ma lasciando lo spettatore in sospeso per la seconda parte.
Nonostante tali limiti rimane però molto divertente, cosa non da poco considerando che è una saga arrivata già al settimo capitolo.
Grande divertimento sul piano visivo e dell’action dunque, ma molto meno sul piano della scrittura. La trama è molto intricata e piena di dialoghi didascalici in cui viene spiegato il dipanarsi dei vari intrighi; dialoghi troppo lunghi e pedanti che fanno perdere mordente all’azione.
Tutto questo per tre interminabili ore (sono un po’ meno ma a me sono sembrate lunghissima) che sono troppe anche per il miglior action del mondo, senza arrivare neppure alla conclusione, ma lasciando lo spettatore in sospeso per la seconda parte.
Nonostante tali limiti rimane però molto divertente, cosa non da poco considerando che è una saga arrivata già al settimo capitolo.
Buona visione,
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