Regia: Rocco Papaleo
Trama
Orlando accorda pianoforti. Un giorno incontra Olga, fisioterapista appassionata di canto che gli chiede di vedere una sua foto da giovane per poter risolvere la sua contrattura fisica ed "emotiva".
L'uomo, in un viaggio verso la terra natìa, ripercorrerà il suo passato, carico di ferite e rapporti rimasti sospesi.
Recensione
Rocco Papaleo, ancora in viaggio nella sua terra, come in Basilicata Coast to Coast, ma questa volta al viaggio fisico si accompagna il viaggio emotivo che il protagonista Orlando compirà grazie all’arrivo di Olga, una fisioterapista che “riaccorda” le persone affiancando alle cure propriamente fisiche quelle emotive, perché spesso i segni del nostro passato passano dall’animo al corpo e viceversa.
Orlando è un sessantenne che ha perso la sua giovinezza, non tanto quella anagrafica, ma soprattutto quella psicologica: non ha alcuna traccia di passione o voglia di vivere, un uomo a disagio col presente che fatica a connettersi con la realtà. E per fare questo dovrà tornare alle “radici”, nel paese natale, per affrontare gli spettri del passato da cui era fuggito anni prima.
È un film sulla necessità di perdonare, ma soprattutto di perdonarsi, un film malinconico e intimo, meno ironico dei precedenti, ma ancora fortemente legato alla Basilicata; racconta di legami familiari che rimangono impressi nonostante la volontà di scioglierli, delle radici fisiche che rimangono salde anche quando ci si allontana km da esse.
Interessante il personaggio della sorella e del suo “rapporto sospeso”, che però è poco approfondito e relegato alla conciliazione finale, al contrario del personaggio di Giorgia, al suo debutto sul grande schermo, a cui la cantante regala spontaneità e leggerezza.
Nonostante ciò è quello che soffre di più nella narrazione, carico di clichè e banalità narrative.
Nel complesso un buon film che al di là di una sceneggiatura un po' ingenua in alcuni punti, risulta comunque gradevole e con spunti riflessivi interessanti.
Buona visione,
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