Causeway: La Recensione del Film



Regia: Lila Neugebauer


Trama


In seguito ad un'esplosione Lynsey ha una lesione cerebrale e torna a casa dall'Afghanistan per il lento recupero. La vicinanza con la madre, con cui ha un rapporto conflittuale, rende la sua ripresa ancora più problematica.

L'incontro con James Aucoin, il meccanico che le ripara il pick-up, sarà d'aiuto ad entrambi: soli e gravati dal peso di eventi del passato troveranno conforto l'uno nell'amicizia dell'altra…



Recensione


Causeway è un film ben fatto e ben interpretato, ma riproduce fedelmente quello che ci si aspetta da un film sui reduci di guerra, i loro traumi e il “ritorno a casa” visto come una sconfitta.

La storia di Lynsey (Jennifer Lawrence) non differisce da quella di molte altre storie simili viste al cinema: costretta a vivere di nuovo in famiglia, dopo che è rimasta ferita in un’esplosione in Afganistan, deve affrontare le insicurezze fisiche e psicologiche che si porta dietro il trauma dell’incidente. A questa incertezza sul suo futuro recupero, si aggiungono le esperienze dolorose del suo passato personale e i difficili rapporti familiari.




Emerge una personalità forte, desiderosa di tornare presto nell’esercito, per fuggire dalla quotidianità familiare che mal tollera e da cui, si presume, sia fuggita anche ai tempi dell’arruolamento.

Non ci viene detto molto del passato della donna, e questo, secondo me, è uno dei limiti della pellicola, che arriva ad un confronto col fratello (figura spesso nominata e mai mostrata) solo sul finale, risultando un momento frettoloso, inaspettato e superficiale.

Dall’altra parte il rapporto che instaura con James, interpretato da Brian Tyree Henry (ruolo per il quale ha una candidatura agli Oscar), è sicuramente gestito meglio. L’affiatamento tra i due, l’empatia immediata che provano reciprocamente è la vera anima di Causeway. Sono due anime perse, apparentemente senza futuro, segnati irrimediabilmente ognuno dai propri traumi, ma entrambi alla ricerca di qualcosa, forse di una quotidianità da condividere, o di una possibilità di riscatto.


Il film è di quelli che procede lento, che rivela progressivamente i due protagonisti seminando indizi e mantenendone altri nascosti, lasciando allo spettatore la libera interpretazione.

La scrittura non è esplicita e funzionale alla trama, ma al servizio dei suoi protagonisti che lasciano intuire la loro storia e la loro sofferenza da piccoli particolari detti, ma soprattutto dai silenzi e dalle azioni, che avranno il loro culmine nel duro confronto in piscina.

Un film che merita la visione per la bravura dei suoi interpreti, ma che risulta come una storia “già vista”.

Giudizio complessivo: 7

Buona visione,



Trailer



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