Regia: Evan Goldberg, Seth Rogen
A giugno il governo nordcoreano ha minacciato ripercussioni gravi nel caso in cui il film fosse stato distribuito. Successivamente la Sony ha subìto attacchi e furti di dati per via informatica che la Cia ha assicurato essere riconducibili a Pyongyang, e qualche settimana dopo sono arrivate le minacce di attentati terroristici ai cinema che avessero proiettato il film.
La giapponese Sony che produce, e la sua controllata Columbia che distribuisce, hanno deciso di ritirare il film. A questo punto è intervenuta la Casa Bianca, che si è detta scontenta della decisione. Siamo arrivati poi al film che viene pubblicato in tutte le sale e piattaforme.
No questa non è la trama del film ma quello che ha provocato il film stesso..
Oggi Recensiamo il film che ha messo in crisi l equilibrio politico Mondiale.
Questa qui non è assolutamente la solita commedia, è molto di più. Diciamo che The Interview si avvicina come genere di film, ad opere come Il Dottor Stranamore, quindi quelle commedie che si permettono di fare satira su grandi problemi politici. Kubrick ironizzò sulla guerra nucleare, Goldberg e Rogen lo hanno fatto su un dittatore vivo e vegeto..
Lungometraggi del genere sono forse tra i più difficili da fare, perché bisogna essere bravi a far ridere la gente ed al contempo, farla riflettere sulle conseguenze di un atto scellerato dell'elemento deriso nella pellicola. I due riescono perfettamente nell'intento, aggiungendo, un pizzico di trash che non guasta mai.
Per come la vediamo noi, nulla in The Interview va preso realmente sul serio, talmente sono stravaganti e strampalate le situazioni presenti.
Alcuni momenti, benché possano sembrare esagerati, sono secondo noi geniali, come ad esempio Dave e Kim Jong-un che scorrazzano nel carro armato. È in sequenze come questa che si racchiudono gli spunti di riflessione, e cioè che il dittatore coreano usa le proprie armi quasi come se fossero un gioco..
Conclusioni
Fossimo stati in Kim ci saremmo fatti una risata e basta.
Buona visione,
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