Autore: Stefania Aphel Barzini
Chi sono le gattoparde? La loro storia non è mai stata raccontata eppure anche la loro vita merita di essere narrata, ma si sa il mondo è appartenuto agli uomini per secoli soprattutto in una società patriarcale e maschilista come quella nobiliare Siciliana.
Il loro ruolo era quello di mogli e madri, non potevano far altro se non quello di assecondare i capricci dei mariti o dei fratelli.
L'autrice del libro, Stefania Aphel Barzini, in realtà ci narra un'altra storia, la storia di una Sicilia matriarcale, le cui protagoniste sono donne che non si accontentano di vivere nell'ombra ma vogliono vivere alla luce del sole, perchè conoscono il loro posto nel mondo e vogliono riprenderselo.
La storia è narrata da Agata Giovanna Piccolo di Calanovella che, ormai anziana e malata, decide di andare indietro nel tempo e raccontare la storia della famiglia della madre da una prospettiva tutta al femminile. Il romanzo ha inizio nell'Italia post unitaria e finisce negli anni settanta del Novecento.
La prima donna che viene raccontata è Giovanna, la nonna materna di Agata, che lei non ha mai conosciuto ma che ha imparato a conoscere attraverso le storie narrate dalle sue zie; da qui inizia il fil rouge che collega la storia di queste donne che si sentono ingabbiate una palla di cristallo ma che in realtà scalpitano per uscire.
Dall'unione tra Giovanna Filangeri di Cutò e Lucio Mastrogiovanni Tasca Lanza nasceranno otto figli ma due di loro, Lucio e Pia, moriranno bambini e rimarranno Beatrice, Teresa, Lina, Alessandro, Giulia e Maria. Ognuna di queste donne ha vissuto un 'esistenza diversa; la loro vita la possiamo dividere in due parti, c'è un prima e un dopo, donne infelici che pur di ricevere un briciolo d'amore non si rendono conto che camminano fianco a fianco al proprio assassino.
Emblematica è la storia di Giulia sposata con il conte Romualdo Trigona ma il cui matrimonio è andato in frantumi a causa dei continui tradimenti di lui; Giulia sa che Romualdo è un uomo e che ha le sue "esigenze" e quindi dovrebbe stare zitta ma non accetta di essere messa alla gogna davanti a tutti e di fare la parte della donna tradita, ha una dignità e tira fuori le grinfie quando si tratta di difendere sè stessa e le sue figlie. Una sera mentre è a un ricevimento si innamorerà di Vincenzo Paternò del Cugno, la loro sarà una storia d'amore malata, un amore possessivo che culminò in una tragedia che scosse Palermo e l'Italia.
Beatrice è la maggiore delle sorelle, probabilmente è la più forte caratterialmente, madre di Giuseppe Tomasi di Lampedusa autore de Il Gattopardo; per il suo unico figlio avrà un attaccamento viscerale e morboso. Lina è la sorella più fortunata, ha trovato un uomo che la ama e con lui ha un figlio Giuseppe ma purtroppo marito e moglie moriranno sepolti dalle macerie del terremoto di Messina. Teresa è la mamma di Agata Giovanna e, dopo l'ennesimo tradimento da parte del marito Giuseppe, decide di lasciare Palermo e di trasferirsi con i figli a villa Piccolo a Capo d'Orlando; qui loro creano il loro Eden personale lontani dalla vita cittadina, ritroveranno se stessi e il vero significato della vita. Maria è l'unica sorella che non si è mai sposata, è profondamente infelice e malinconica, la sua vita oscilla tra disperazione e tentativi di suicidio e inoltre la morte delle due sorelle l'ha profondamente scossa. L'esito finale della sua vita non è sicuramente felice. Agata in mezzo a queste donne è l'ultima testimone della sua famiglia, colei che darà voce alle zie che voce non ne hanno, ma che attraverso di lei urlano la loro presenza e rivendicano con orgoglio il loro posto al sole.
Gli uomini in questo libro dimostrano di non avere carattere, loro comandano semplicemente perchè lo stabilisce la società, ma in realtà sono incapaci, dissipano il loro patrimonio non rendendosi conto che niente è illimitato e che prima o poi tutto dovrà finire.
La storia dei gattopardi è decadente, tutto ciò che è stato non potrà più ritornare, mentre possiamo dire che le gattoparde alla fine sono risorte dalle loro ceneri.
Qui il libro
Buona lettura,
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