Autore: Clive Barker
Dopo aver rotto il ghiaccio con Infernalia, pareva brutto non proseguire nella lettura dei Books of Blood scritti da Clive Barker, e infatti eccoci qui a parlare di Ectoplasm, il secondo della raccolta.
Un libro che ho trovato ancora migliore dell’esordio, in virtù di una collezione di racconti tutti estremamente validi, senza alcun anello debole (non che in Infernalia ce ne fossero di realmente deboli, sia chiaro, ma un paio stavano mezzo gradino sotto gli altri).
Anche qui ci troviamo di fronte a 5 racconti che, come di consueto, analizziamo più nel dettaglio.
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Paura (Dread)
Uno studente di filosofia fa la conoscenza di Quaid, misterioso ragazzo che frequenta il suo stesso corso e che è deciso ad approfondire uno studio sulla paura e su come le persone reagiscano ad essa. Ovviamente le cose si metteranno male per qualcuno.
"Non vi è essere cosciente sulla faccia della terra che non conosca la paura più intimamente di quanto conosce il battito del suo cuore".
Grandissimo inizio, con un racconto teso ed inquietante, giocato tutto su quella che è la vera protagonista, la PAURA. Quaid si rivela un ottimo personaggio che, solo dai dialoghi, riesce a trasmettere ansia. Indagare sulle paure delle persone è sempre pericoloso e qui ci troviamo costantemente in bilico tra sogni e realtà, con la presenza anche di alcuni particolari splatterosi che non guastano mai. Bello il finale, anche se ripensandoci restano un paio di quesiti aperti a cui forse si poteva regalare maggiore chiarezza.
Qui trovate un’analisi maggiormente approfondita del racconto e del film da esso tratto.
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La Sfida dell'Inferno (Hell's Event)
Quella che sembra essere una semplice maratona, diventa in realtà il pretesto per una sfida ben più ampia, in cui l’Inferno sfida il mondo umano in una gara di sopravvivenza con in palio la supremazia degli inferi sugli umani.
"Io servo l'inferno, Mister Cameron, e a sua volta l'inferno mi rende dei servigi".
Fantasia al potere in questo racconto, dove Satana in persona e i demoni dell’Inferno tornano a tormentare gli uomini. Il pretesto della corsa come metafora per la sfida tra il bene e il male piace, dando origine ad una storia frizzante, con descrizioni realistiche ed inquietanti (vedi scantinato gelido per esempio) ed un’escalation di violenza che trova la sua massima espressione sul finale. Perché quando si corre per la propria strada, non ci si deve voltare indietro, MAI.
"Aveva sfilato il volto come una maschera, lasciando un guazzabuglio di sangue e muscoli contratti da spasmi".
Jacqueline Ess
Una donna insoddisfatta dalla vita tenta il suicidio, ma l’operazione non va a buon fine. Al suo risveglio scopre però di poter “giocare” col fisico delle persone, manipolandolo a proprio piacimento e godendo nel torturare chi a suo avviso se lo è meritato.
"Stai zitto, stava ancora pensando, mentre gli increduli occhioni azzurri sprofondavano nel cranio e il naso si insinuò strisciando nel cervello".
Racconto meraviglioso, probabilmente il migliore del lotto, con eccellenti descrizioni delle fantasie di Jacqueline che le garantiscono un fascino che si trasmette al lettore anche solo dopo poche righe di lettura (io stesso me ne stavo innamorando 😍). Un finale bellissimo e poetico lo renderebbero poi perfetto per un adattamento cinematografico in cui lo splatter regnerebbe sovrano. Spero quindi vivamente che qualche coraggioso regista legga questa recensione e mi regali la tanto attesa gioia. Applausi.
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La Pelle dei Padri (The Skins of the Fathers)
Un uomo resta in panne con la macchina e va in cerca di aiuto. Sfortunatamente si imbatte però in una processione di demoni venuti sulla Terra per riportare con loro il figlio che avevano avuto possedendo anni prima una donna terrestre.
"La pelle, che pendeva dai muscoli formando delle pieghe, era una guaina di aghi, la testa un cono di denti sporgenti, infissi in gengive scarlatte".
Già dalla breve trama si intuisce la genialità di Barker nel partorire una roba del genere, in cui le fenomenali descrizioni dei mostri te li fa letteralmente apparire davanti durante la lettura. Queste creature, troppo fantastiche per essere reali, e troppo reali per non essere vere, ci rimandano inoltre al successivo Cabal, a testimonianza di come il vecchio Clive sia attratto dall’argomento. Ma in mezzo al carosello di mostri, ecco anche presenti tematiche legate alla famiglia e pure l’esasperazione della tendenza dell’essere umano a sparare a tutto ciò che si muove…spesso con conseguenze tragiche.
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Nuovi Omicidi in Rue Morgue (New Murders in the Rue Morgue)
Un uomo di nome Lewis viene convocato a Parigi da un’amica per aiutare il fratello, amico del protagonista, e accusato dell’omicidio di una giovane ragazza. Ben presto Lewis capirà che la lettura del racconto I Delitti della Rue Morgue di Poe non ha avuto un’influenza benefica sull’amico.
"La lingua era sul cuscino...E gli occhi nuotavano nel sangue, come se avesse pianto lacrime di sangue".
Fino a poco tempo fa per me il termine Rue Morgue era unicamente associato a Poe, e invece ecco la piacevole scoperta della reinterpretazione di Barker. Un racconto meno horror rispetto agli altri (anche se non mancano particolari cruenti), ma dal grande coinvolgimento. Ottime le citazioni, compresa quella del Detective Dupin, e il tentativo di umanizzare la creatura, alla quale finisci poi per volere bene. Bello il finale, degno di un secondo Book of Blood che non può assolutamente mancare nella collezione degli appassionati.
Buona lettura,
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