Autore: Heinrich Böll
1962. Bonn, Germania post-nazista. Hans Schnier è un clown afflitto da due mali: malinconia e mal di testa.
Rimasto solo, senza lavoro né soldi, compie un viaggio a ritroso nei ricordi. E qui c’è lei, il terzo male incurabile: Maria. Il protagonista deve aver compreso bene cosa intendeva Nietzsche quando paragonava l’amore al rapporto tra uno schiavo e un tiranno. I sentimenti non guardano in faccia niente e nessuno. Nemmeno se lei è un’accanita cattolica e lui un miscredente. Nemmeno se lei scappa e lui resta.
Hans, attraverso un giro di chiamate effettuate per chiedere prestiti, compie un’aspra critica nei confronti di un Paese che ha visto morire milioni di ebrei e poi si è professato cattolico. Si scaglia contro il capitalismo emergente, i genitori borghesi che conoscono il prezzo di tutto e il valore di niente. Ha vissuto in un tempo in cui le bombe facevano tremare anche i muri, e tutti dichiaravano con orgoglio che questa era la fine di chi non difendeva la sacra terra tedesca.
Ma Maria non è così diversa dagli altri. È cattolica e ipocrita proprio come tutti. Eppure Hans vorrebbe tornare indietro e amarla ancora, più di prima. Vorrebbe guardarla mentre apre il tubetto del dentifricio. O mentre dorme ad un respiro da lui. Vorrebbe sentirla ridere ancora con la bellezza dei suoi 19 anni addosso. E quando sarà la Chiesa a portarla via da lui, per Hans inizia il tormento esistenziale che si conclude con una scissione tra ciò che vuole e ciò che è.
L’autore, Heinrich Böll, ha volutamente impedito al lettore di affezionarsi al protagonista, per focalizzarsi maggiormente sul quadro storico e politico di quegli anni. Chi odiava i borghesi, è finito col diventarlo. Chi era nazista, fingeva di non esserlo mai stato. E per quanto possa sembrare cinico e - spaventosamente - lucido, Hans ha coerentemente portato avanti le sue idee prendendo le distanze dall’ipocrisia tedesca che lo circondava.
Meglio buffone che santo, diceva Nietzsche. In questo caso, meglio un clown.
Libro bellissimo, ironico e tagliente.
Qui il libro
Buona lettura,
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