Dracul: La Recensione del Libro



Autore: Dacre Stoker & J.D. Barker


Narra la leggenda che fu un’indigestione di gamberi a far partorire a Bram Stoker l’idea del suo Dracula, e dietro la leggenda c’è sempre un fondo di sughetto, pardon, verità. Ma se la verità fosse la leggenda stessa?

È quello che si chiede anche il pronipote di Stoker, che cerca il filo (rosso, ovviamente) nelle cronache di famiglia.

Bram Stoker è (stato) un bambino malaticcio, rimasto a letto fino all’età di sette anni e tenuto a balia dall’enigmatica e bionda tata Ellen Crone e poi miracolosamente guarito, per motivi inspiegabili, ma intimamente legati alla tata. Glielo farà notare la sorellina Mathilda, abile disegnatrice che non riesce mai a ritrarre in modo decisivo la tata, la quale peraltro ha abitudini singolari, come non disfare mai il letto, non lasciare impronte sul pavimento nonostante due dita di polvere sopra, conservare mappe dei cimiteri di tutta Europa...e scomparire misteriosamente dalle loro vite quando i due bambini sembrano arrivare a scoprire qualcosa di più su di lei. Certi legami però durano a lungo, specie se sono di sangue in senso ematico del termine, perché Ellen ha fatto qualcosa a Bram per guarirlo, e lui sente la sua presenza vicina. 

La ritroveranno vent’anni più tardi, quando un tale di nome O’Cuiv viene trovato morto per la seconda volta e qualcuno di molto più forte e pericoloso sembra sulle loro tracce, o quelle di Ellen. Un figuro alto, magro, pallido, aristocratico e molto, molto crudele…I due fratelli Stoker, con l’aiuto del loro fratello maggiore Thornley, medico e studiosi di malattie mentali, a sua volta impelagato in strani traffici con Ellen da bambino, e dell’esperto Armin Vàmbéry, dovranno rintracciare la tata, per sbrogliare la matassa su queste creature della notte.


Dopo l’interessante Undead, sequel di Dracula, Dacre compie il percorso inverso e risale alla fonte dell’antenato, romanzando i fatti, oppure raccontando la verità (sta a voi deciderlo) partendo da alcune considerazioni:

1) Dracula uscì in Inghilterra in una versione limata, con finale modificato e titolo differente, che doveva essere The Undead.

2) Mancano le prime cento pagine, e la parte che poi è diventata il racconto breve l’Ospite di Dracula, che vede Harker sfiorare il cammino della Contessa Dolingen du Graz che in questo Dracul è la trama portante di Stoker Jr, e che il lettore più scafato indovinerà presto.

3) Le edizioni estere si basano su differenti versioni del libro, più o meno complete, in particolare la versione islandese che sembra essere la più vicina all’originale, Makt Myrkranna (Coi Poteri delle Tenebre).

4) Bram Stoker si è fatto cremare, scelta insolita per i suoi tempi.

Che dire, il nipotino ha stoffa (oppure la giusta emoglobina) e con l’aiuto di J.D.Barker scrive un bel romanzo che mescola le cronache di famiglia alla fantasia del trisavolo, come a dire: i panni sporchi di sangue si scrivono in famiglia.

Il romanzo è scorrevole, scritto con stile finto-antico, che mantiene l’impianto epistolare del Dracula originare – peraltro le parti migliori in my humble opnion sono le lettere “impossibili” che Mathilda scrive a Ellen – e che, come nell’originale, è più una minaccia che il vero protagonista, ma resta comunque una vera spina nel deretano. La vera protagonista è Ellen e il suo rapporto con Bram Stoker

Folklore, leggenda e realtà, tutto abilmente mescolato fra ammiccamenti e rimandi alla biografia di Stoker e la sua creatura più celebre.

Parafrasando un altro vampiro intervistato sull’argomento: “Fantasie di un pazzo irlandese e dei suoi discendenti”. Belle fantasie, però; durano da centoventisei anni.

Qui il libro

Buona lettura.


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