Ted Lasso (Stagioni 1-2): La Recensione della Serie TV



Ideatore: Bill Lawrence e Jason Sudeikis


Trama


Un allenatore statunitense di football americano, Ted Lasso, si trasferisce in Inghilterra ad allenare una squadra di calcio professionista britannica.

Ted non ha alcuna esperienza come allenatore di calcio e questo genera diffidenza da parte dello staff e dei giocatori stessi. Ma la sua caparbietà, il carattere estroverso e un grande spirito di squadra riusciranno ad abbattere i pregiudizi e la diffidenza iniziale.


Recensione


Se amate il calcio non potete non vedere Ted Lasso, ma se non amate il calcio allora adorerete Ted Lasso. Si perché questo show di apple TV è una serie sul calcio che non parla di calcio: ciò che vedrete nel corso delle due stagioni è il giusto mix tra follia e genialità, che spesso coincidono, architettato dalla mente geniale di Bill Lawrence, uno dei creatori dello show, in compartecipazione proprio con Sudeikis, che ne anche il protagonista.


E parliamo proprio di lui, il protagonista, Ted Lasso: un personaggio pittoresco, fondamentalmente buono, simpatico, gioviale, buffo, che trova nel suo lavoro da allenatore una missione esistenziale. È proprio questa sua ingenuità a renderlo perfetto per il gioco di potere al centro della prima stagione. Lasso viene reclutato dalla manager sportiva Rebecca per portare la sua squadra al declino, a causa di una vendetta personale nei confronti dell’ex marito.

L’approccio al mondo del calcio è desueto così come il suo protagonista: completamente fuori contesto, senza quella sacralità nei confronti del calcio che gli viene conferita in Europa, Ted Lasso si ritroverà catapultato in un mondo totalmente nuovo, in cui la sua "americanità" sarà da subito un tallone d'Achille e contemporaneamente un punto di forza ineguagliabile. Il calcio è un pretesto per parlare di individualismo, di potere, di divario sociale, di rapporti umani, delle donne in ruoli di poteri, mentre viene ridicolizzata quell’aura di mito che circonda i campioni del calcio.


Una serie tv che nasconde nell’ironia una grande profondità che tocca il culmine con la seconda stagione: l’arrivo di una psicologa della squadra metterà in evidenza le ombre dell’animo umano capovolgendo l’ottimismo iniziale in una serie sui dubbi esistenziali che dal singolo individuo si estendono allo sport e alla vita nella sua interezza.

Se non l’avete vista recuperate questo gioiellino: riderete e piangerete, vi arrabbierete ed esulterete, ma soprattutto vi troverete di fronte ad un prodotto nuovo, fresco e assolutamente inaspettato.

Giudizio complessivo: 8

Buona visione,



Trailer



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