Regia: Stephen Chbosky
Trama
Evan Hansen ha problemi di ansia e relazionali e scrive delle lettere indirizzate a sé stesso, su consiglio del terapista.
Un giorno una di queste viene rubata da Connor, un compagno bullo che conosce appena, ma che è stato l'unico a firmargli il gesso. Quando Connor si suicida e la sua famiglia trova la lettera, crede che sia stata scritta da Connor ad Evan e lo contattano, credendolo un grande amico del figlio.
Evan stringerà un forte legame con quella famiglia, ma un legame fondato su una bugia...
Recensione
Caro Evan Hansen, trasposizione del successo omonimo di Broadway del 2015, è un dramma degli equivoci, che partendo da un malinteso, porta in scena bugie, paure e dà origine ad una serie di eventi, che saranno il pretesto per trattare temi complessi e profondi. La pellicola è una riflessione sui nostri tempi, sul disagio giovanile, la depressione, l’elaborazione del lutto.
La riflessione sulla morte e il dolore è sicuramente il centro della storia; non tanto sul disagio della vittima, ma sull’impatto che la morte ha sulle persone che la circondano: il dolore si sviluppa in maniera diversa per ciascun personaggio e a volte prende direzioni incompatibili con l’idea che la società ha costruito su di lui. Un’analisi profonda che mostra le innumerevoli sfaccettature dell’argomento, senza risparmiare colpi allo spettatore.
La difficoltà di parlare e l’importanza di farlo contro il timore della sincerità è un altro aspetto che traspare dalla pellicola: il rapporto tra la sicurezza da mostrare all’esterno e l’insicurezza privata è raccontato in maniera limpida e tagliente, aggiungendo valore al film e portando lo spettatore ad un livello di empatia con i personaggi anche grazie alle musiche particolarmente commoventi.
Naturalmente, visti i temi, questa storia è eccezionalmente toccante e non importa quanto siate sensibili o quanto sia facile la vostra lacrima, Caro Evan Hansen saprà sorprendervi, andando a toccare le corde più intime del vostro cuore. Forse non inzupperete pacchetti interi di fazzoletti come è accaduto a me, ma vi consiglio di tenerli comunque a portata di mano.
La pellicola non è perfetta e forse pecca proprio nella parte musicale, un po’ troppo monocorde e senza un vero brano trainante, riconoscibile e identificativo dell’intero musical. Ma nonostante questo mi sento di consigliarlo perché resta una storia toccante e profonda, che vi porterà a riflettere su aspetti importanti dell’animo umano, in modo realistico e emozionante con un cast d’eccezione.
Giudizio complessivo: 8
Buona visione,
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