Nicolas Eymerich, Inquisitore: La Recensione del Libro



Autore: Valerio Evangelisti


Non mi capacito di come la serie di Eymerich, iniziata nel lontano 1992, non sia mai finita nel mio radar. Me la sono persa completamente ma per fortuna il mio fidato mercatino dei libri usati non mi delude mai e non potevo non leggermi il primo romanzo della serie.

Nicolas Eymerich, Inquisitore ha tutto quello che più mi piace: un romanzo storico contaminato con una buona dose di fantascienza.

Il primo romanzo della serie di Evangelisti (in totale sono 15 romanzi) è una storia che si svolge su diversi piani temporali. Il presente (ma un po' più futuristico) dove un ricercatore, Marcus Frullifer, cerca in tutti i modi di far prendere sul serio la sua scoperta, il futuro in cui seguendo il racconto diretto di un viaggiatore vediamo come le ricerche di Frullifer si siano evolute e a cosa abiano portato e il passato in cui facciamo finalmente la conoscenza del nuovo inquisitore generale del Regno di Aragona, Nicolas Eymerich (ispirato al suo omonimo realmente esistito).

All'inizio i tre piani temporali sembrano completamente staccati tra di loro ma piano piano le cose cominciano a convergere sempre di più fino a portare ad una comprensione completa di tutte le implicazioni etiche, storiche e filosofiche delle scoperte.


  • IL PRESENTE: all'inizio ci si trova a parteggiare per questo giovane ricercatore, maltrattato dai suoi superiori, non creduto ma andando avanti la storia del presente cambierà sfociando sempre di più verso una distopia e così cambierà drasticamente anche la visione del nostro protagonista fino a renderlo non cos simpatico; anzi;

  • IL FUTURO: anno 2194, siamo davanti al racconto di un viaggiatore senza nome, sopravvissuto ad un trauma a cui non riesce nemmeno a dare un nome o una spiegazione, un incubo ad occhi aperti; ma capiamo a cosa è servita la scoperta del nostro amico ricercatore;

  • IL PASSATO: metà 1300, ed è qui che la storia si fa davvero avvincente; Nicolas Eymerich diventa inquisitore dopo la morte per peste del suo predecessore e maestro padre Agustín. Ma deve battersi contro qualcosa di più grande di lui e che viene da molto più lontano nel tempo e che solo noi lettori sappiamo cosa sia e perchè esista.

Nicolas Eymerich è però un protagonista meraviglioso nella sua tremenda saccenza ed insopportabilità. Un protagonista odioso e poco gradevole che non si può però non trovare indubbiamente interessante ed affascinante.

Il libro è ben scritto, ben congegnato e le storie si incastrano una nell'altra come un puzzle più che perfetto donando al lettore un senso di soddisfazione infinita quando tutto entra nell'ordine che deve avere.

Come si può intuire questo romanzo mi è piaciuto moltissimo e ho già messo nel carrello i titan con tutti i romanzi. Non sono molto amante delle serie perchè le ho sempre trovate troppo legate al fantasy che non è il mio genere d'elezione ma questo genere di romanzo storico misto a fantascienza lo adoro, genere proprio anche degli ultimi romanzi dei miei amati Wu MIng.

Nell'anno della scomparsa prematura di Evangelisti ho trovato il mio modo per ricordarlo e per portare avanti il suo ricordo negli anni a venire.

Qui il libro

Buona lettura,




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