Regia: Damon Thomas
Anni Ottanta, fuori da questi scripts! Uscite dai cervelli degli sceneggiatori! Nostalgia canaglia un par di…Pensieri poco carini, ma sinceri alla visione di questa proposta su Amazon Prime.
Sarò chiaro: il mito per gli anni ’80 ha fracassato gli zebedei. Inciso: ci sono nato, li ho vissuti bene, tra bei giocattoli, la videoteca il sabato pomeriggio, Drive In alla domenica sera, e i venerdì con Zio Tibia, appena più grandicello (cioè otto anni nell’89). Non ho particolari rimpianti, ma fanno parte di un mondo che non c’è più. Non sono nemmeno contrario ai revival, quando sono fatti per pochi come Beyond the Gates, oppure con l’intento nostalgico e paraculo della prima stagione di Stranger Things. È quando gli’80 diventano un pretesto modaiolo - alla caxxo di cane per dirla alla Renè Ferretti - che non mi va più bene. Quindi oggi parliamo di come NON si fa un film horror – commedia per modaioli nostalgici paraculo: eccovi My Best Friend’s Exorcism.
Anni 80 (ma perché?!): Abby, ebrea, appartenente alla working class, finta bruttarella ammiccante a Jodie Foster e con Ottanta voglia di Topexan efficace per brufoletti sul viso, e Gretchen, bella, bionda, cattolica, e Ottanta voglia di essere il prototipo perfetto sono migliori amiche. Gretchen presto si trasferirà altrove, ma c’è tempo per una serata nella casa al lago all-girls con le migliori amiche, perché c’è (Ot)tanta voglia di stare insieme e spettegolare e/o cazzeggiare.
Accade però che le ragazze facciano una visita alla casa di fronte che è abbandonata e infestata da demone in affitto ad equo canone che prontamente trasloca in Gretchen che da quel momento è posseduta e toccherà ad Abby salvarla.
Poi non è che succeda molto altro: Gretchen fa le facce loffe da dopo sbronza, scherzetti alle altre amiche del gruppo, tipo dare le mandorle ad una allergica, e delle pillole dimagranti a quella in fissa col peso. Un po’ pochino per un demone, forse si annoiava pure lui?
Il film è tratto da un romanzo di Grady Hendrix (boh!) che non ho letto e non ci tengo manco, e “toppa alla stragrande” (questo sì che è slang anni Ottanta!), sia come horror – non succede niente, a parte una tenia parassita gigante in CGI che esce da una bocca e uno svomitazzo esagerato che dai tempi di L’Esorcista ci sta sempre bene e a cui l’esorcismo finale strizza l’occhio - sia come commedia, a parte i personaggi dei fratelli Lemon, culturisti di Gesù e super salutisti. Quello che non ho sopportato - e che non sopporto - è di voler trapiantare le problematiche dei ragazzi di oggi in quelli di allora. NON FUNZIONA, mettetevelo in testa. Non perché non ci fossero gli stessi problemi: vedi brufoli, bullismo, minoranze, pulsioni omo o lesbo e voti scolastici (e tanto altro), ma perché NON si sarebbero affrontati in questo modo. Se vuoi parlare di questo, o lo ambienti a tempi nostri, oppure lo adatti e ne fai una metafora, magari scegliendo un solo genere; è inutile che prendi un Jennifer’s Body e gli metti i jeans a vita alta e i capelli cotonati. Meglio allora il raduno annuale dei Paninari.
Più che un esorcismo, un clistere. E non ne Ottanta voglia.
Alla larga,
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