Autore: Paola Barbato
Un solo libro mi mancava di Paola Barbato, e vuoi vedere che quello che mi ero perso per strada era anche il migliore?
Mani Nude è il suo secondo romanzo, pubblicato tra Bilico e Il Filo Rosso (entrambi piaciuti molto), e si candida ad essere senza dubbio uno dei più riusciti, forse proprio il più riuscito in assoluto, o almeno quello che si dimentica meno facilmente.
Brevemente la trama. Davide è un ragazzo di 16 anni che si sta godendo la vita, quando improvvisamente viene rapito. Si ritroverà all’interno di un camion in movimento, al buio, ed in presenza di un altro uomo. Il camion si fermerà solo quando uno dei due avrà ucciso l’altro, a mani nude. Per Davide sarà l’inizio di una nuova vita.
Spaziando tra combattimenti clandestini, snuff movies e giri loschi/malavitosi, Paola Barbato ci regala uno dei libri più crudi, violenti ed adrenalinici della sua bibliografia, che già dalle prime pagine ci fa capire che a sto giro non ci andrà particolarmente leggera. Ed in effetti, sia per i temi trattati che per il modo realistico ed abbastanza esaustivo in cui vengono sviluppati, chi adora le storie “forti” qui si sentirà parecchio a suo agio.
La narrazione è lineare e lascia spazio solo alle vicende del ragazzo, senza altre storie di contorno; il focus è tutto su di lui e non sono necessari flashback o altre divagazioni per mantenere salda la voglia di lettura. I capitoli di fatto non esistono, o meglio possiamo parlare di 3 macrocapitoli (Uno, Due, Dieci, ottima scelta nominarli così) che seguono le 3 fasi della nuova vita del protagonista. All’inizio in effetti sono rimasto un po’ destabilizzato da questa scelta, dal momento che sono un grande fan di capitoli brevi e numerosi (che consentono di interrompere la lettura quasi in ogni momento, secondo le necessità), ma le interruzioni presenti all’interno dei macrocapitoli riescono comunque a spezzare il ritmo piuttosto bene.
Sebbene poi sia solo il secondo libro, come già avevo sottolineato in Bilico, lo stile Barbato comincia pian piano a farsi strada, con quei corsivi a lasciar intendere i pensieri dei protagonisti e quelle piccole anticipazioni che, con il tempo, diverranno sempre di più un marchio di fabbrica. Solo in alcuni punti ho trovato qualche arzigogolo di troppo che mi ha costretto a rileggere due o tre volte per capire, ma niente di significativo.
Il coinvolgimento è totale, ci si affeziona sin da subito al giovane ragazzo e al gruppo dei “Cani” (che non è solo un soprannome, dal momento che per l’organizzazione proprio come tali vengono gestiti). La lenta trasformazione da Davide a Batiza, per quanto forse un filo esagerata visto il poco tempo e la giovane età (ma non è detto, bisognerebbe trovarsi li per capire come funziona) accompagna il lettore pagina dopo pagina, e il rapporto con il mentore Minuto assume via via nuovi significati man mano che passa il tempo. Per qualche assurdo motivo si tende, proprio come Batiza, a vedere in lui una sorta di mezzo idolo, di personaggio da stimare, nonostante gli avvertimenti che proprio lo stesso Minuto dà al ragazzo ed in un certo senso anche al lettore, e in questo bisogna riconoscere grande merito alla scrittrice milanese.
Più passa il tempo e più i compiti e lo status di Batiza variano, più l’obbligo di continuare a leggere si fa pressante, per poi diventare quasi insostenibile nei capitoli Due e soprattutto Dieci. Ed è proprio qui, dopo la felice citazione del buon My Little Eye, che il pathos si fa totale, con l’ormai quasi simbiosi Batiza-Minuto che comincia a far nascere qualche dubbio a chi legge, ma non tale da arrivare ad essere preparati a QUELLA DANNATA ULTIMA FRASE. Sì una frase che ti costringe a rivedere un po’ tutto quello che hai letto e che personalmente mi ha lasciato col libro ancora aperto per non so quanti minuti (tanti comunque, fidatevi).
Giudizio complessivo: 9
Qui il libro
Buona lettura,
Mai letto niente di questa scrittrice, mi fido del tuo giudizio e lo cercherò 👍
RispondiEliminaCliccando su 'Il filo rosso' non trovo nulla, pagina sparita....
RispondiEliminaGrazie per la fiducia, credo che non te ne pentirai 😉...e grazie per la segnalazione, ho corretto il link 👍
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