Everything Everywhere All at Once: La Recensione del Film



Regia: Daniel Kwan, Daniel Scheinert


Ci troviamo di fronte ad un film valido, bello tecnicamente e con bravi attori. La trama, l’idea di fondo, è buona, perché introduce un concetto di Multiverso che a me è piaciuto, dalle meccaniche interessanti ma con effettivamente troppe regole confuse da rispettare.

EEAAO è un film pazzo, esagerato e stravagante, colorato e divertente, questo c’è da riconoscerlo, sono qualità che ho apprezzato. Così come l’ho percepita io, la pellicola non mette al centro la fantomatica battaglia tra bene e male, per me il film cerca come suo significato il concetto di amore, il bisogno di amare e di sentirsi amati, oltre all’importanza del potere della scelta con le sue relative conseguenze. Sono delle tematiche semplici ma estremamente interessanti e profonde, che nel contesto giusto portano a tanta emozione. Però, insomma, il film non è solo questo.

Gli elementi elencati prima vengono innescati tramite una macrostoria all’opposto della semplicità, in un periodo di tempo di quasi due ore e mezza, una durata eccessiva che mi ha pesato tanto la visione.


La prima parte del film però me la sono goduta, anche se è piena di spiegoni devo dire che mi ha incuriosito e l’attenzione ha avuto un’asticella alta, grazie anche ad alcune scene action molto belle.

La seconda parte invece non l’ho gradita, l’ho trovata troppo allungata, ridondante e noiosa. La questione del pericolo per il mondo non esiste, perché quello che ne viene fuori è unicamente una lite madre-figlia che non lascia spazio alla paura per il genere umano.


Il film arriva ad un punto dove le informazioni che riporta sono troppe, si arriva ad un finale dove, anche se percepisci la bellezza e l’emozione, hai i neuroni bruciati e non te ne frega più un cazzo, vuoi solo andare via. Almeno, questo è successo a me, e mi dispiace, perché puntavo molto su un film come questo e invece mi sono ritrovato nella situazione dove, ancora una volta, devo ribadire il mio amore per le storie piccole e semplici, che in un contesto del genere non hanno spazio.

È questione di gusti personali, ma che vi devo dire, preferisco vedere un semplice film di un’ora e mezza (fatto bene) all’EEAAT di turno.

“Buona” visione,



Trailer



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