Regia: Pupi Avati
Non è un film per tutti.
Mi aspettavo molto dalla nuova pellicola di Pupi Avati, un’opera che tramite il viaggio di Giovanni Boccaccio ripercorre le tappe principali della vita di Dante Alighieri.
Capisco benissimo le critiche di chi ha stroncato il film, non hanno tutti i torti, il ritmo infatti è lento e del Dante poeta c’è abbastanza poco.
Il fatto è questo, o almeno io la interpreto così, questo film non rappresenta un Dante “commerciale”. Mi spiego, com’è che secondo voi potrebbe piacere facilmente un Dante di questo tipo? Semplice, racconto romanzato della storia con Beatrice, un po’ di guelfi contro ghibellini e poi tutto incentrato sulla Divina Commedia. È questo il gioco del “ti piace vincere facile”.
Qui invece, come accennato prima, ad essere presa in considerazione è la persona di Dante, la sua storia umana e politica; la poesia invece, ahimè, ha un ruolo secondario. A me questa cosa è anche piaciuta, però è innegabile che preferissi comunque più parentesi dedicate sia al pensiero poetico e sia al capolavoro stesso di Dante. Non è per caso infatti che le scene che ho preferito riguardano proprio questi aspetti.
Più nel dettaglio, la prima parte del film ha il mio apprezzamento, dove mi sono piaciuti tantissimo i titoli di testa e tutte le scene del poeta con Beatrice; per quanto mi riguarda sono molto emozionanti.
La seconda parte invece è molto più politica ed effettivamente è abbastanza noiosa e verso la fine anche pesante. La figura di Boccaccio è interessante, Castellitto è stato anche bravo, ma insomma, niente di tanto clamoroso.
Anche il lato tecnico non è male, sia la fotografia che la scenografia mi sono piaciute abbastanza e ho avuto veramente la sensazione di essere immerso in quegli anni.
Complessivamente per me è un film che la sua sufficienza se la porta a casa, malgrado comunque delle cose che non mi sono andate giù e una lentezza che, avverto chiunque volesse vederlo, verso la fine mette a dura prova il calo della palpebra.
Buona visione,
Trailer
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