Captain Fantastic: La Recensione del Film



Regia: Matt Ross


Trama


Ben e la moglie hanno scelto di crescere i loro sei figli nella foresta, lontano dalla città e dalla società.

Sotto la guida del padre, i ragazzi si allenano, studiano, cacciano e si confrontano in democratici dibattiti sui capolavori della letteratura e sulle conquiste della Storia, rifiutando la società dei consumi. La morte della madre li costringe a un viaggio nel mondo sconosciuto, durante il quale emergeranno dissidi e contrasti che costringeranno ben a rivedere la sua linea educativa.



Recensione


Particolare, emozionante, intelligente. Tre parole che definiscono questa commedia hippy che celebra una famiglia imperfetta, sgangherata nei suoi abiti sgargianti e su una casa-pulmino, ma così perfetta nella sua unicità, decisa a rimanere ai margini della società, per non piegarsi agli standard riconosciuti come “normali” e “accettabili”.




Il film estremizza alcuni concetti sul modo di crescere i figli e idealizza un certo tipo di vita, ma porta a riflettere, in un modo non scontato, sull’educazione delle generazioni future e sull’incompletezza del sistema educativo della nostra società.

Il momento più emblematico è il confronto dei figli di Ben, più piccoli dei due cuginetti, imbottiti di videogiochi, che hanno capito il senso della “Carta dei Diritti” meglio di quanto non abbiano fatto loro, che vanno a scuola tutti i giorni. Confronto che Ben fa non per puro compiacimento del suo metodo educativo, ma per mettere in evidenza le lacune del “sistema” occidentale (non solo americano) in materia di educazione, didattica e di relazioni, lacune che derivano dal mettere al centro del “successo” un materialismo esasperato, privo di immaginazione e onestà intellettiva.


Si toccano in modo delicato anche il tema della morte e della separazione, della memoria di chi ormai non è più con noi, nel rispetto di quello che era e non di come avremmo voluto che fosse.

Sotto le esagerazioni e le idealizzazioni il messaggio non è né ridicolo né scontato, ed è reso più plausibile dalle difficoltà che l’utopia proposta dal padre Ben (Viggo Mortensen) un po’ compagno e amico, un po’ despota e dittatore, si scontra le difficoltà oggettive che incontra nel metterla in atto. Lacune sottolineate anche dalla ribellione che si manifesta da parte dei figli, che sentono ben presto l’esigenza di confrontarsi col mondo, pur imperfetto e pieno di contraddizioni, ma reale e fuori dalla bolla creata dai propri genitori.

Giudizio complessivo: 7.5

Buona visione,



Trailer



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