Le Messe Nere della Contessa Dracula: La Recensione del Film



Regia: Leòn Klimovsky


L’avete votato, quindi eccovi un secondo di uomo lupo in sangria.

La ricetta dei sequel della saga di Waldemar Daninsky, dopo il primo Le Notti di Satana è semplice: Waldemar - sempre Paul Naschy - resuscita (qui, grazie ad un medico legale che gli estrae le pallottole d’argento dal film precedente), fa un po’ di mattane da uomo lupo, vive una storia d’ammmore maledetta con la pupa di turno e cerca qualcosa o qualcuno che possa dargli la pace. 

In questo sequel è un pugnale d’argento a forma di croce che è conficcato nel petto della contessa vampira Wandesa Darvula e qualche altro nome altisonante che al mercato mio padre comprò. Nel frugare nella sua tomba della vampira per estrarre il manufatto, una ragazza del gruppo di Daninsky si ferisce e un po’ di sangue finisce in bocca allo scheletro, che prontamente riprende vita e le sembianze di Patty Shepard, che da par suo corre a vampirizzare le ragazze. È questione di tempo prima che l’hombre lobo e la contessa si scontrino…


Quarto sequel del ciclo di Waldemar Daninsky e secondo ad essere uscito anche qui da noi. La storia d’amore è il piatto principale, servita in parti uguali con le apparizioni lupesche, giusto per dare più pathos e sottolineare con l’evidenziatore Stilo il dramma del protagonista. In pratica il film è un aggiornamento mediterraneo dei film Hammer e Gotico Italiano. 


Le novità sono date dai vampiri che si muovono al ralenti, come i templari ciechi dei contemporanei film di De Ossorio - per chi non lo sa sono degli scheletri incappucciati, magari ci scappa pure una recensione su questi - fluttuando fra musiche ipnotiche, e con voglie lesbo più esplicite. Patty Shepard è una bella bamboletta dark, che entra ed esce dalle cripte col volto sbiancato e canini e funziona nel suo essere quasi fuori dal tempo, anche grazie al look talmente bizzarro da essere già cult: tunica nera tipo Zio Tibia e una strana veletta catafalco in testa. Meraviglie del cinema di serie B, con fantasie e voglia di creare.

Klimovsky è un solido artigiano che passa attraverso i vari generi con mano sicura, al pari dei nostrani Caiano, Margheriti, e dirige in modo onesto un film fatto a misura di Naschy, per fargli fare quello che vuole dal playboy tormentato al mostro da compatire, Tutto compreso nel prezzo.

Per chi è in vena e ha voglia di scontri fra mostri, qualche tettina ed emoglobina col vernice, troverà da divertirsi.

Buena vista!



Trailer



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