Regia: David Cronenberg
Penso che ognuno di noi possa dare una propria interpretazione a questo film, un significato relativo alle emozioni suscitate durante la visione.
Ve lo anticipo già, per me per ora è il miglior film dell’anno.
David Cronenberg ci regala una pellicola dal sapore agrodolce, lo fa con una regia elegante ed “invisibile” e con una fotografia molto bella e suggestiva. Tutto il comparto tecnico, per quanto molto valido (anche se le scenografie non sono sempre il massimo, a causa di un basso budget), è solo un mezzo di cui il regista si appropria per rappresentare un mondo futuristico dove i corpi degli umani subiscono nuove mutazioni.
Questa descrizione si prende il suo tempo, più o meno un’ora, dove lo spettatore comprende un nuovo concetto di vita, di fama, di sesso e di arte. Il tutto è narrato tramite alcune scene di grande impatto come le “performance”, e altre scene che, anche se apparentemente disgustose, contestualizzate al racconto assumono una forte carica sensuale, con un tocco di grottesco che calza a pennello. È in questa lunga descrizione che capiamo come ormai i personaggi si siano adattati ad un mondo che si riscopre tramite attività e pensieri mai concepiti dall’uomo, c’è chi questa mutazione l’ha accettata, chi ne maschera la negazione trasformandola in “arte”, e poi c’è chi la nega, considerandola contro natura, ma che però la combatte nello stesso modo, andando proprio contro quella natura, quella presente fin dalle origini dell’umanità, dimostrando ancora una volta che il mondo di Cronenberg è ormai cambiato, non solo nell’aspetto e nelle funzioni degli uomini, ma soprattutto nel loro pensiero.
È ideologicamente un film straordinario, Crimes Of The Future, ma non esente da difetti sul piano narrativo, la trama infatti prende un ritmo calzante soltanto in una seconda metà già inoltrata, finendo per velocizzarsi ancora di più nell’ultima parte, magari non spiegando bene alcune cose, ma regalando un finale con un’ultima inquadratura meravigliosa, che spiega quello che in sostanza ho detto all’inizio: ognuno può interpretare il film in un certo modo, ognuno ha il suo finale.
Assolutamente promosso.
Buona visione,
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