Autore: Giovanni Grandi
Io, di simili, mai ne ho ricevuti nella vita, sarei rimasta sicuramente minuti e minuti a contemplarlo incredula.
Il biglietto in questione era vicino ad una pianta rotta, conteneva scuse, la causa del danno, una banconota e la firma di una ragazzino di undici anni. A quanti di voi è capitato una simile esperienza? Non parlo di far danni (quello capita quasi a tutti), ma di lasciare biglietti, recapiti (già più raro) e ancora più unico... riceverne.
Proprio da questa esperienza si sviluppa il libro, una lettura che ci fa riflettere sulla nostra stupefacente capacità di porre un limite tra etica privata e pubblica. Già... perché quella privata l'abbiamo (guarda caso) ben chiara nella mente, subire un danno senza risarcimento porta rabbia, dispiacere, ma chissà perché, quando siamo noi a compierlo, questi principi di giustizia, risarcimento, correttezza, responsabilità svaniscono. Perché ci si comporta in questo modo? Da dove nasce questa incapacità di mantenere una stessa linea di pensiero e comportamento indipendentemente dalla posizione in cui ci si trova (vittima o offensore)?
Ed ecco che scandagliamo temi importanti quali maturità spirituale, abitudini cognitive, responsabilità, empatia, sensibilità, privacy e diversità, educazione, cultura, famiglia, dignità e tanto altro.
Una lettura perfetta e, aggiungo, secondo me indispensabile per adulti e ragazzi perché siamo tutti bravi a redigere la lista dei comportamenti corretti e rispettosi quando è a noi che devono essere indirizzati, ma quando dobbiamo donarli siamo davvero così onesti?
Nove lezioni di etica pubblica da segnare sul nostro organizer e da sfogliare quotidianamente.
Buona lettura.
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