Regia: Dan Curtis
Negli anni ’70 Dan Curtis e Richard Matheson sono i Burke & Hare dell’horror: il primo dirige, il secondo scrive, e insieme fanno un’accoppiata vincente, spalando macabro e terrore per il cinema e tivù.
Ne parlammo un paio d’anni fa con quella perla di Trilogia del Terrore, dove i nostri scolpivano tre ruoli icastici per le altrettante facce di Karen Black, e che vi consiglio di recuperare se non l’avete visto.
Detto questo, via col secondo trittico della premiata ditta: questa volta tre storie diverse nei toni e negli intenti.
Second Chance (unico episodio non tratto da un racconto di Matheson): un uomo restaura un’auto d’ epoca e si ritrova nel 1926. Malinconico e languido come certe canzoni di Battiato.
Fuori i secondi con No Such a Thing as a Vampire, dal racconto eponimo; Settecento, età della Ragione: ma spiegatelo al professor Gheria (un diabolico Patrick Macnee) che ha la moglie che deperisce per vampirismo. Anche perché il prof sa che due sono i canini, come due sono le corna…Non vi spoilero di più, siamo sul black humor abbastanza graffiante e un cliffhanger è ben orchestrato. In base a cosa avete fatto prima - letto il racconto o visto il film -, uno dei due perderà un po’ sul colpo di scena. Ma i tempi di narrazione su schermo e pagina sono diversi, e poi il racconto sa essere secco come un paletto nel cuore, d’altronde dal buon Matheson è quello che ci si aspetta.
Il meglio arriva per ultimo: Bobby (sempre dal Maestro). Una donna disperata per la morte del figlio, lo richiama dall’aldilà. Lezione numero uno: mai riportare indietro i defunti, qualcosa si guasta sempre e per la madre sono “chezzi ameri” per dirla à là Lino Banfi. Episodio più horror, ben giocato sull’attesa e sul passaggio del pupo da fragile agnellino a demone dell’inferno. Anche il make up è semplice ma efficace, giocato sul buio e un trucco ben dato. Un po’ come succedeva nell’ultimo episodio di Trilogia del Terrore. Tensione sana e genuina, soprattutto se pensiamo che è un film per la tv. Tanto che Curtis vent’anni dopo li rifarà entrambi in quella boiata senza senso di Trilogia del Terrore II. Così inutile che non mi ricordavo che ci fosse, ma la vita è breve e qualche file nel cestino della memoria è d’obbligo.
Notte di Morte è stato trasmesso una volta in RAI nel ’78, poi è rimasto inedito nel nostro paese. Tuttavia, chi volesse dare una palata assieme a Curtis & Matheson per disseppellire questa piccola urna di 76 minuti, può trovarla in qualche catacomba digitale. Si richiede solo un basic english, e un po’ di curiosità tra il macabro e il bizzarro. Astenersi perditempo, guardare dopo i pasti.
Buona visione,
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