X - A Sexy Horror Story: La Recensione del Film di Ti West



Regia: Ti West


Devo ammettere che sono rimasto alquanto sorpreso quando, per la prima volta, X è stato annunciato.

Voglio subito mettere le mani avanti, e non cadere nel fandom più sfegatato verso di “lei”, ma sappiamo tutti che la A24 - anche se si è ritagliata uno spazio di primo piano in uno specifico tipo di film horror (nel quale diciamo non ha praticamente concorrenza), è comunque solo e soltanto una casa di distribuzione.

Ma nonostante questo, e nonostante Ti West sia uno dei regista indie horror contemporanei, prima di A24, prima di Cosmatos e prima delle miniserie con i monologhi di Flanagan, a far suo più di tutti il concetto di “slow burn”, mi pareva comunque strano vedere il suo nuovo film distribuito proprio da loro.


Magari perché ormai mi aspetto registi esordienti, o con un background e una carriera consolidata nell’artsy fartsy (Noé, Lanthimos, Strickland). Ma è anche per questo, che ero estremamente curioso di vedere cosa ne sarebbe uscito fuori.

E sono piacevolmente sorpreso e molto contento di constatare che X è forse il miglior Ti West di sempre.


Il salto di qualità c’è e si sente tutto per quanto mi riguarda. The Innkeepers continua ad essere un gioiellino IMHO, e The Sacrament è una interessante rivisitazione del massacro di Jonestown in mockumentary (con qualche cosa inedita per il genere), ma il confronto che X deve reggere non è con nessuno dei due, quanto con The House of the Devil.

Entrambi hanno come punto di riferimento il leggendario horror anni ‘70, che esso sia Halloween o The Texas Chainsaw Massacre, ed entrambi se la prendono molto molto comoda. Eppure c’è una enorme, evidente presa di coscienza di Ti West e una certa maturità e confidenza nei propri mezzi.

Il vagabondaggio senza meta di House of the Devil lascia lo spazio a qualcosa di molto più interessante. Lo slowburn, il foreshadowing, l’atmosfera, la costruzione della tensione nella prima ora di calma in attesa della tempesta, non è sterile attesa come House of the Devil. Anzi, ne diventa forse la mia parte preferita dell’intero film, gettando le basi e azzardando riferimenti metatestuali e perché no, anche parodistici.

Ci sono anche tante tette 😳 wow.

Buona visione,


Trailer


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