Ideatore: Saverio Costanzo
Anni 60. La storia riprende dal matrimonio di Lila e Stefano Carracci, e con esso l’imminente rimorso per aver consegnato la propria fiducia alla persona sbagliata.
Ma a quell’epoca i soprusi e le violenze non cessano, soprattutto se a dire basta è una donna e addirittura tua moglie: un essere inferiore, piccola agli occhi del rione, ma grande e forte agli occhi di Elena, che l’affiancherà anche quando lo meriterà di meno. Quest’ultima si integra con successo al liceo classico, costantemente spronata dall’amica che resta sempre un passo indietro. E quando il buio sembra avvolgere l’ormai signora Carracci, sotto il sole rovente di Ischia nasce un sentimento ondìvago come l’uomo a cui darà tutta se stessa. Elena stringe i pugni e sopporta. Anche quando vorrebbe (e dovrebbe) voltarle le spalle, le resterà vicino proteggendola dalle ombre minacciose del rione e dagli sguardi indiscreti.
Nino Sarratore, con la sua parlantina persuasiva, la sigaretta tra le labbra e l’apparente intelligenza, si troverà ben presto invischiato in una situazione troppo grande persino per lui. Ma ormai è tardi, anche per Elena che avrebbe voluto un finale diverso per loro. Invidia e gelosia sono, forse, le parole chiave più adatte per descrivere la seconda stagione.
Dopo quell’estate, il coraggio di Lila avanza fino al punto di non ritorno. Ti voglio lasciare. Vattene o ti ammazzo. Intanto il rione brulica di chiacchiere. La gente mormora, giudica: la figlia del calzolaio era diventata una signora e ora? Ha messo al primo posto la dignità, anche a costo di perdere tutto e tutti. E mentre prende a morsi la vita, Elena è già lontana con un futuro prosperoso ad attenderla.
Con un finale di stagione totalmente inaspettato, Storia del Nuovo Cognome cattura l’attenzione dello spettatore fino all’ultimo episodio. Si tratta di una stagione fortemente introspettiva, in cui vengono a galla emozioni taciute e il desiderio impellente di allontanarsi per poi ritrovarsi. Si assiste alle conseguenze di un’infatuazione destinata a spegnersi per la sua eccessiva intensità e l’agonia di non saper discernere l’amore dal dolore.
Malgrado la voce narrante sia sempre Elena Greco, sia nella serie che nella tetralogia della Ferrante viene quasi messa ai margini. È la protagonista, sì, ma fino a che punto?
Lila, che preferisce vivere la vita anziché subirla, fa parlare di sé molto più dell’amica che, forse, consapevole di questa passività, preferisce indietreggiare e lasciarle spazio. Ma adesso a rubarle la scena c’è anche Nino Sarratore, personaggio fortemente controverso che fugge da sempre dall’ombra del padre che, inconsapevolmente, si è già radicata dentro di lui. Proviene dallo stesso sangue dolente, pronto a trascinare nel baratro chiunque provi ad avvicinarsi. Con gli stessi occhi con cui mangia una donna, il giorno dopo la divora. Pezzo dopo pezzo. Fino a non lasciare più nulla.
La visione della seconda stagione è consigliatissima!
Buona visione,
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