Regia: George Clooney
Mi risulta difficile parlare di questo film, non perché l’abbia amato, e neanche perché l’abbia odiato, in realtà per esso non ho provato nulla, né amore e né odio.
È una cosa abbastanza grave, dato che lo sappiamo tutti, quelle ad essere ricordate sono le pellicole apprezzatissime e quelle criticatissime, perché in una maniera o in un’altra suscitano interesse.
Credo proprio invece, magari mi sbaglio, che questo film non verrà ricordato. Mi dispiace, perché i presupposti c’erano tutti, abbiamo una storia carina, di speranza e di riscatto, un buon cast dove spicca un Ben Affleck con un ruolo fondamentale, il quale mi ha convinto, e George Clooney alla regia, che suscita sempre una certa curiosità.
Ebbene, Clooney non rischia mai, la regia è normalissima, non ci sono guizzi, nulla di particolare, va semplicemente a raccontare la storia. Il che non è per forza un male, chiariamoci, ma così facendo il film deve trovare riscontro in una storia forte e avvincente, cosa che non riesce a fare fino in fondo.
La trama all’inizio sembra anche interessante, con un piccolo J.R. che, con la madre, va a vivere a casa dei nonni, e che va a colmare la mancanza del padre sentendolo in radio in quello che è il suo lavoro. Con la crescita del personaggio non ho trovato nulla di abbastanza interessante, neanche la sua “strana” storia d’amore con Sydney.
La pellicola poi si riprende verso la fine e chiude la storia con un buon finale. Finito.
Se volete passare meno di due ore senza pretese, guardando una storia carina senza nessun particolare sbalzo di umore, provate a dare un’occhiata a questo film, magari alcune dinamiche riusciranno ad appassionarvi, ma vi ripeto, non aspettatevi di non dormire la notte per esso, perché semplicemente si limita a viaggiare sulla linea sottile dell’anonimato.
Buona visione,
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