Non Ti Voltare: La Recensione del Film



Regia: Marina de Van

Non Ti Voltare (Ne Te Retourne Pas, in lingua originale) è un film del 2009 diretto da Marina de Van che potete trovare su Prime Video, ma fidatevi di me, fate tutto il possibile per non trovarlo.

Se da un lato infatti la locandina di Amazon prometteva malissimo (sembra quella di una roba amatoriale a basso costo), la firma in regia avrebbe dovuto garantire una resa quantomeno interessante, visto l’esordio della de Van con quel Dans Ma Peau di cui si parla un gran bene, anche se io ancora non l’ho visto (e presto rimedierò). Ma purtroppo le promesse non sempre vengono mantenute.

Brevemente la trama. Una scrittrice un giorno entra in casa e si accorge che qualcuno ha spostato il tavolo. Da lì sarà il degenero, perché le visioni della donna cominceranno ben presto ad interessare il suo aspetto fisico e quello delle persone che le stanno accanto, rivangando vecchi traumi che pian piano verranno fuori.


Nonostante la fissazione col tavolo (che avrebbe anche potuto portare ad intitolare il film “Non Spostate Questo Tavolo”, o qualcosa di più creativo), nelle prime fasi la curiosità per capire cosa stia succedendo alla protagonista c’è, e la pellicola si mantiene sufficientemente intrigante. Niente di eccezionale, capiamoci, però la voglia di spegnere tutto per il momento non c’è.

Ad aggiungere interesse a tutta la faccenda contribuisce poi una sempre splendida Sophie Marceau, molto brava a calarsi nei panni della confusa Jeanne nonostante la gelida temperatura che sembrava aver avvolto il set tutte le volte che faceva la sua comparsa (i maschi più attenti avranno senza dubbio capito da dove deriva la mia considerazione 😏).


Gli effetti dello sdoppiamento del personaggio, che col passare del tempo diventa sempre più un ibrido tra la Sophie e Monica Bellucci, sono resi in maniera interessante e, in aggiunta ad alcune sequenze davvero ben realizzate, stanno a testimoniare un comparto tecnico tutto sommato convincente, che riesce almeno a non far naufragare tutta la baracca.

Per il resto infatti il film risulta estremamente confuso, con moltissima carne al fuoco che però spesso finisce con l’intersecarsi senza rendere semplice la comprensione degli eventi. La storia della famiglia di Jeanne appare oltremodo macchinosa nella narrazione, e più di una volta gli spettatori finiranno col chiedersi cosa sta succedendo veramente o cosa è successo in passato, in un gioco contorto in cui le vicende si sovrappongono, così come le visioni della protagonista.


Oltre a questo, dopo la metà il film comincia a farsi veramente noioso. Zero intrattenimento, zero pathos e lo sbadiglio che incalza, anche in virtù della presa di campo di una Monica Bellucci che, doti fisiche a parte, non riesce davvero a lasciare traccia (il confronto con la sua collega è impietoso). Ma questo forse potrebbe essere anche un gusto personale dato che, a parte in Irreversibile, non sono mai riuscito ad apprezzarla, anche se lì probabilmente bisogna considerare la presenza in regia di Gasparone Noè che probabilmente riuscirebbe a far recitare decentemente anche l’appendiabiti del mio corridoio.

Nel complesso quindi, ne sconsiglio vivamente la visione, meglio lanciarsi sulla trilogia Doppelganger se cercate qualcosa di simile…no vabbè stavo scherzando, peggio della trilogia Doppelganger non può esserci nulla.

Giudizio complessivo: 4.5

Infelice visione,



Trailer



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