Regia: Maggie Gyllenhaal
Adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo, La Figlia Oscura di Elena Ferrante, il film presenta come protagonista Olivia Colman, ormai attrice in stato di grazia, che anche in questa pellicola dimostra di meritare la candidatura agli Oscar 2022.
Che dire, mi è piaciuto molto, ovviamente non parliamo di un capolavoro assoluto e a tanti ho visto come sia risultato noioso, ma a me ha letteralmente catturato la sua storia, semplice e profonda, che mette alla luce un tema difficilmente affrontato in un film, ossia quanto crescere dei figli sia difficile per dei genitori, in questo caso una madre, che decide di dedicarsi interamente alla sua carriera, ma che a mano a mano va a perdere il controllo sul lavoro, le relazioni, le figlie.
Il film mette in mostra in maniera intima e rilassata una serie di dettagli, che col passare del tempo ci presentano tutte le sfaccettature di un’anima cinica ed egoista, come quella di Leda, che nel conoscersi prova un vuoto incolmabile, sensi di colpa, perché lei sa di essere così, sa di non essere stata una buona madre, e quindi soffre, cerca conforto invano, non si rassegna.
Oltre alla Colman in questo film è presente un attore che mi piace moltissimo, Ed Harris, il cui grandissimo carisma fa sempre la differenza. Grandi meriti attoriali anche per la giovane Leda di Jessie Buckley, mi è piaciuta molto la sua performance.
Per quanto riguarda il lato tecnico, non c’è niente di particolarmente eccezionale, è tutto nella norma, tutto al servizio di una trama che la fa da padrona e che, almeno nel mio caso, fa incollare lo spettatore allo schermo, con inquadrature e messe in scena molto intime, profonde, e con un montaggio abile nell’andare a creare quell’onda di mistero che dà alla pellicola una marcia in più.
Consiglio la visione a tutti, è un film che si prende il suo tempo, scava a fondo nell’animo e nei pensieri, e cosa più importante, ci pone davanti un tema molto complesso sulla maternità e su come ci si relaziona ogni singolo individuo, tra gioia infinita e “spaventosa responsabilità”.
Buona visione,
Nessun commento:
Posta un commento