Regia: Ryusuke Hamaguchi
È uno di quelli che ti spaventa guardarli per la troppa durata, e così è stato anche per me. In effetti forse tre ore sono un po’ eccessive, ma in questo caso direi quasi che siano necessarie.
Il film è volutamente lento, potrebbe stendere qualcuno, indubbiamente, ma vi dico la verità, seppur sia durato così tanto, non mi ha mai annoiato. Certo, tre ore sono state un po’ pesanti, ma io dentro quel film, quelle emozioni, ci sono proprio entrato con tutte le scarpe.
È quel tipo di pellicola la cui trama narra semplicemente di avvenimenti consoni alla quotidianità, non c’è nulla infatti di inverosimile, irrealistico. È una storia semplice, come se ne vedono poche in un mondo cinematografico che sempre di più tende a strafare per avere consensi.
È un film che, al netto di una più che bella fotografia e ancor più bella regia, fa all-in sui suoi personaggi, le cui emozioni sono il vero fulcro del racconto. Ci sono scene veramente fortissime, nella loro semplicità disarmante, in un paio in particolare il regista si focalizza con camera fissa sul volto dell’interlocutore, mettendo al centro con grande impatto emotivo unicamente quello che ha da dire.
E alla fine della visione fateci caso, il cerchio si chiude, conoscerete i protagonisti per quello che sono, saprete tutto quello che hanno dentro.
Concludo dicendo che per me è assolutamente si, al di là del premio Oscar che ha meritatamente vinto, per me Drive My Car è uno dei film più intensi degli ultimi anni. Sicuramente non è per tutti, ma se è affine alle vostre corde, vi assicuro che vi piacerà tanto quanto è piaciuto a me.
Buona visione,
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