Autore: Françoise Sagan
Un romanzo che sconcerta per gli anni in cui è stato pubblicato e la giovanissima età della scrittrice.
Un romanzo dalla trama molto semplice, ma allo stesso tempo estremamente elaborato per le riflessioni che scaturiscono dagli stili di vita contrapposti, dai valori discutibili difesi con i denti e i sentimenti in grado di portare crudeltà.
Anni '50. Anni di rigidi codici morali che si trovano catapultati nella storia di un uomo che ama la vita mondana, spensierato, che perde di vista se stesso senza farsene un problema, sa di piacere ed ama le donne con disinvoltura, senza vergogna, senza troppo riflettere, buono e incantato, che avvolge con la stessa magia e leggerezza la figlia adolescente.
Estate. Il padre Raimondo, la figlia Cecilia e l'amante attuale Elsa si godono le vacanze.
Sarà la figlia a raccontare quell'estate e la sua tragedia, il suo amore ossessivo, il loro essere viziati, stupidi e, proprio per questo, felici. Ma quando Anna arriva nelle loro vite, con le sue regole sulla responsabilità, l'educazione, l'introspezione, lo studio e formazione, il rispetto e il contegno in società, qualcosa inizia a tremare sotto i piedi della giovane figlia. Le sicurezze vacillano, la paura di perdere il grande amore della sua vita la rende inquieta ed inizia una battaglia estenuante dentro di sé scoprendo un dualismo inaspettato ed un'inarrestabile capacità di tessere trame diaboliche.
Due mondi e visioni di vita differenti, devono per forza essere giudicati? C'è un giusto e sbagliato? Si può vivere rifiutando le forme? Incoscienti e sani? Stupidi e felici? Senza età ?
Una storia per tanti scandalosa, sicuramente tormentata, alla ricerca della libertà morale dove il sesso, l'impulso, il desiderio primordiale hanno il sopravvento sull'amore e la ragione e dove il complesso di Elettra griderà tra le pagine senza sosta.
Dal libro fu tratto l'omonimo film di Otto Preminger del 1958.
Merita e lo consiglio.
Qui il libro
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