Regia: Naoyuki Tomomatsu
Dopo la comparsa dei titoli di coda di Rape Zombie (e del Lust of the Dead che accompagna sagacemente il titolo), solo una domanda può accompagnare lo spettatore: Perché???
Ma attenzione, il “perché” non serve a chiedersi il motivo per cui Naoyuki Tomomatsu (conosciuto per Vampire Girl vs. Frankenstein Girl e un paio di pornazzi che forse manco lui ricorderà) abbia partorito questa perla nascosta del trash, ma piuttosto per rammaricarsi del perché io non lo abbia mai visto prima, dato che è datato 2012.
Brevemente la trama. Per qualche motivo legato a faccende nucleari, gli uomini si trasformano così de botto in zombies affamati di sang…ehm no, volevo dire di figa. Li vedremo infatti vagare ciondolanti per la città coi pantaloni abbassati, cercando di violentare qualsiasi essere umano di sesso femminile che si pari loro dinanzi. No dai seriamente, pensavate davvero che la trama fosse questa??? Avete pensato bene.
Ricalcando quel filone trash-nipponico di cui vado matto, e strizzando l’occhio al maestro del genere Noboru Iguchi, Tomomatsu ci regala un trip assurdo, sempre in bilico tra porno ed horror demenziale, che sin da subito, con la scena di stupro iniziale, vuol farci capire che si tratta del più classico dei film fatti di merda, ma talmente di merda che alla fine finisci con l’innamorarti di loro. Anche se devo ammettere che dopo 10 minuti di brano hardcore urlante “Rape zombie, Rape zombie, Rape zombie, Rape zombie yeeeeee” stavo cominciando a manifestare reazioni psicotiche evidenti.
Le scene di sesso non si sprecano, e attenzione non coinvolgono solo le violenze degli zombies arrapati, regalandoci anche una sequenza da fazzolettini (chi vedrà, capirà) in cui l’esperienza nei pornazzi sicuramente ha giovato al regista. Le attrici per altro, tutte fighe e appartenenti chi più chi meno all’emisfero hard, ci hanno messo del loro e quindi niente, che cazz state aspettando a vederlo??? Ah ovviamente tra di loro non poteva mancare l’imprescindibile Asami che, dopo perle del calibro di The Machine Girl, Dead Sushi e praticamente tutti i film appartenenti a quel filone, di certo non poteva farsi mancare pure questo.
Il sangue schizza da tutte le parti e ovviamente accompagna con cattivo gusto un trucco fatto malissimo, con zombies tutti diversi, alcuni truccati e altri no con occhi rossi che manco la peggiore delle congiuntiviti. Ma non importa, tra katane, teste mozzate, cazzi mozzati (sì esatto) e spruzzi finti sui muri, il film non delude le aspettative, grazie anche a svariate scene epiche difficilmente dimenticabili (su tutte quella delirante in ospedale o quando la tizia rompe la camera a colpi di capezzolo).
In mezzo a tutto sto bordello c’è pure spazio per possibili riflessioni su violenza sulle donne, inquinamento, riscaldamento globale, ogm ed altre faccende più o meno serie, che però vengono brutalmente seppellite sotto le tonnellate di trash che, come ci si attendeva, prendono largamente il sopravvento.
Dialoghi profondi del calibro di "L'unico modo x fermarli è tagliare i loro caxxi", contribuiscono poi a condurre la pellicola verso il finale. Già il finale. Vogliamo proprio parlarne??? No perché suona strano dover ammettere in film come questi che probabilmente l’hanno fatta fuori dal vaso, ma tra bombe atomiche e profezie bibliche rivisitate davvero si fatica a crederci. Grazie Naoyuki per non dar nulla per scontato.
Che dire, se siete tra quelli che curate i vostri malesseri ingerendo parassiti alieni, o che quando vi sfondate di All You Can Eat sperate sempre che un nigiri attacchi il commensale seduto accanto a voi, non fatevi scappare Rape Zombie…in tutti gli altri casi VIAAAAA DI CORSA.
Giudizio complessivo: AHAHAHAHHAH
Enjoy,
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