Regia: Rodney Wilson
Anche il Tubo ogni tanto riserva qualche sorpresa. Scrollando alla ricerca di altro, mi sono imbattuto in questo filmetto e ho deciso di dargli una chance. A leggere la trama, pareva pure interessante.
Corey e Jeffrey sono due fratelli da manuale: freddo e calcolatore il primo, tontolone il secondo. Fanno i paramedici abusivi, cioè attraverso intercettazioni radio, si fiondano sui luoghi di incidenti con la loro bella ambulanza, ti caricano a bordo, ti stordiscono con l’anestesia, ti affettano, ed ecco che rivendono i tuoi organi al mercato nero in cambio di bei soldoni. Quando si dice tagli alla Sanità pubblica…Le cose si complicano il giorno in cui soccorrono Cindy che si è storta la caviglia durante un’escursione. Assomiglia un po’ alla sorella morta dei due, con cui avevano anche un legame incestuoso, giusto per non farsi mancare nulla e studiare ginecologia dal vivo…La tipa verrà segregata nella loro sala operatoria, e dovrà usare il suo fascino per mettere i fratelli uno contro l’altro.
Peccato! Ci sarebbe anche il materiale, ma la messa in scena è povera: tutto in interni, frantumato – o sezionato? – in tante piccole scene con dissolvenza in nero, niente sangue – forse per fare la cresta sul budget – e una regia piatta.
I due fratelli sono mono espressivi, il tonto forse troppo stereotipato con i suoi tic e lo sguardo vacuo. Cindy invece risulta poco credibile in certe situazioni in cui dovrebbe apparire terrorizzata o perlomeno svuotata dalla situazione. Così com’è sembra un avanzo di magazzino della Full Moon di fine anni ‘90, con tante scuse per l’etichetta. Perlomeno, ha una durata abbastanza breve.
Lungometraggio di presentazione o recita fra amici? Sinceramente non ne ho idea, penso che in mano ad un Alan Smithee qualunque (cioè lo pseudonimo USA di chi si vergogna a firmare un film), sarebbe venuto meglio, chi pigiando sulla sevizia, chi sulla tensione, chi sul puro B Movie da guardare e cestinare subito dopo. Qua manca tutto, compreso il trash.
Anzi, il cestino della spazzatura me lo porto da casa che faccio prima.
Buona rianimazione,
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