Il Ritratto del Duca: La Recensione del Film



Regia: Roger Michell

Trama


Newcastle, 1961. Kempton Bunton ha sessant'anni ed è un idealista sempre in lotta contro l'ingiustizia sociale. 

L'uomo passa il tempo a scrivere drammi che nessuno leggerà ed a cercare un lavoro, per contribuire all'economia familiare, sulle spalle della moglie, inasprita dal duro lavoro e dalla morte prematura di una figlia. 

Il furto alla National Gallery di un dipinto del Goya e il riscatto da chiedere al governo da reinvestire in opere di bene, sembra essere la soluzione ai loro problemi...



Lo shock di scoprire che c’è un capolavoro rubato in casa mia!


Robert Mitchell, autore della commedia romantica Notting Hill, firma una pellicola divertente tratta da un’incredibile storia vera, i cui mattatori assoluti sono un Jim Broadbent ed una Helen Mirren in stato di grazia, le cui schermaglie coniugali fanno da cornice ad una storia incredibile.

Il film però non punta tanto lo sguardo sul “fatto reale” e sull’impatto che ebbe sui media all’epoca, non si interessa al furto, ma a chi lo compie, in un crescendo di ironia, comicità, malinconia e solitudine.


Il centro della narrazione è infatti Kempton Bunton, tormentato dalla vita e dalla moglie, idealista trasgressore, sovversore delle regole, che, nonostante l’età, arde di passione per la vita e crede ancora alle persone e alla loro bontà d’animo.

Grande appassionato di letteratura, con un’abbondante dose di humor, non riesce a farsi imbrigliare dalle regole della vita quotidiana, come ci si aspetterebbe da un anziano signore con famiglia a carico, e continua imperterrito a rincorrere i suoi mille progetti, guidato dai suoi ideali, accumulando però un fallimento dietro l’altro. In perenne ricerca di attenzione da parte di “chi conta”, che siano le case editrici per pubblicare le sue opere o le autorità politiche per far approvare le sue leggi, Kempton Bunton è puntualmente ignorato e disilluso.


Non c'è altro modo per lui di farsi notare che rendersi complice di un reato, in cui si rivelerà brillante. E lo spettatore viene catturato dall’abilità di questo impostore, che con candore e ironia, riesce finalmente ad aver l’attenzione che desidera, se pur con notevole rischio. Non c’è modo di non essere inebriati dalla sua dialettica, degna dei migliori oratori, ed essere empatici con un personaggio che dietro lo humor e la battuta pronta, nasconde la tristezza e la solitudine di chi ha voglia di rialzarsi.

Una pellicola che regala buon umore e riempie il cuore, lasciando un senso di beatitudine e fiducia nell’umanità… non ne abbiamo forse bisogno?

Giudizio complessivo: 7.5

Buona visione,


Trailer



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