Regia: Matt Bettinelli-Olpin, Tyler Gillet
“Ha chiamato Ghostface, ha chiesto qual è il tuo horror preferito e ha detto che passa ad ammazzarti a colpi di Requel”.
“Appunto”.
“Perfetto, glielo dico”.
La piccola boutade riassume la mia reazione all’annuncio di un quinto capitolo della saga sul serial killer dalla maschera urlacciona à là Munch. Già il quarto mi era sembrato piuttosto inutile, a parte i primi cinque minuti a base di camei celebri e trovate meta-cinematografiche che riassumevano alla grande la trama. Persino la maschera di Ghostface mi sembrava uno sbadiglio depresso, del tipo: “Che tocca fa pe’ tirà ad ammazzà!”
Invece, prendo atto che questo capitolo è un requel, cioè l’ultima moda di Hollywood, dopo i seguiti, gli straight to video su VHS, DVD ecc, i prequel per i meno boomer, i reboot per i Millenians – ossia un rifacimento che si innesta sul filone principale di una saga. Una mano di bianco, insomma, ma facendo attenzione a lasciare le tracce dell’originale.
Per i più digiuni: la saga di Scream è stata inaugurata nel 1997 da Wes Craven – il maestro di Nightmare (1984), L’Ultima Casa a Sinistra (1972), tanto per citarne un paio - rilanciando e codificando le regole dello slasher con tono da commedia: mai dire “torno subito”, perché ti accoppano, mai fare sesso perché i peccaminosi muoiono subito, ecc. Tutti i film ruotano attorno Sidney Prescott (Neve Campbell) che ad ogni volta si trova a fronteggiare qualche fan di Ghostface che va in giro ad accoltellare gente a lei vicina, fino a questo numero 5.
Dopo dieci anni, ricominciano i delitti a Woodsboro, l’amena cittadina che ha dato vita ai vari killer e al suo successo meta-cinematografico, i film di Stab. Una ragazzetta sola in casa, intenta a smanettare sul suo IPhone, riceve una telefonata sul fisso – cosa che fa paura anche noi – e dall’altro capo del filo ricomincia il gioco: qual è il tuo film horror preferito?
Ghostface is back, pronto a pugnalare. La sorella della pischella cercherà di scoprire chi e cosa si nascondono dietro il ritorno del killer, chiedendo l’aiuto del vecchio Linus – lo sceriffo del primo film – e anche Sidney inizialmente restia, dovrà tornare a Woodsboro, perché tra sequel e requel vorrebbe chiudere i conti.
Devo dire che il risultato è riuscito. Scream 5, è un omaggio a Wes Craven che ha diretto i precedenti – tanto che uno dei personaggi si chiama come lui - e al capostipite. La scena iniziale, che rifà la sequenza del primo capitolo con Drew Barrymore (nonché l’upgrade sull’horror 2.0 ) è promossa a pieni voti. Anche se il resto procede sul binario collaudato e aggiornato al 2022, il film intrattiene e le apparizioni di Ghostface lasciano il segno; pardon, la coltellata. Anche se è abbastanza facile intuire chi si nasconda sotto la maschera del killer, ma la cosa non disturba: anzi, fa parte delle regole che vengono ribadite.
Si riunisce il cast originale, da Neve Campbell ormai matura come attrice e personaggio – anche se ha dei dialoghi al limite del monodimensionale – a Courteney Cox sotto botulino e David Arquette che regala una bella morte al suo Linus.
Si respira la voglia di chiudere la partita e aprire nuovi spin-off su alcuni personaggi, cosa che meriterebbe però il formato serie tv. Magari, dal paradiso dei registi, il buon Wes può mandare qualche idea… I scream, you scream, we all scream for a new Scream!
Buona visione n°5.
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