Autore: Matteo Monforte
Prendete Nero Wolfe, detective pigro, grasso, dedito solo alla cura delle sue orchidee e dei manicaretti preparati dal suo cuoco personale. Fatto?
Adesso trapiantatelo nei caruggi (vicoli) di Genova, dategli una spolverata da boomer, mettetelo a suonare la tromba jazz a tempo perso (ed è molto), aggiungete anche un consumo smodato – o adatto alla mole, fate voi – di alcol, cannette, Netflix & Pornhub (con tanto di graduatoria di pornodive preferite, ma chi è che non ne ha? A me, per esempio, piacciono…Ops!) e avrete Martino Rebowsky. Il tutto senza scomodare Nero Wolfe, anche perché Rebowsky non è un detective, però indaga, suo malgrado e scazzo.
Martino Rebowsky, il bel figuro di cui sopra si ritrova a dover fare un favore all’amica del cuore e scassa marroni Marilù, proprio mentre si accinge a sbrigare una pratica onanista su Porhub: pedinare Nicolò, il figlio di un’amica di Marilù, che da liceale promettente è diventato un ombroso trapper rapper, bella brò, per scoprire se fa uso di droghe. Così, Martino, a suo agio come un elefante in cristalleria – ma lui si auto definisce un ragno ciccione, - comincerà a muoversi fra movida, bar da fighetti, e visite a prostitute, proprio quando Genova è sconvolta dalla morte misteriosa del noto avvocato marittimo Cassinis.
Che c’entri la droga? E che c’entrino i ragazzini? Dipende quanto bevono gli avvocati: mai quanto Rebowsky. Io, modestamente sono laureato in legge, e con l’alcol mi difendo abbastanza.
Il romanzo è la terza indagine di Martino Rebowsky, creato da Matteo Monforte, uno che scrive anche i testi del comico genovese Maurizio Lastrico, e che porta il suo stile graffiante in un romanzo divertente e scorrevole - anzi, si beve proprio - edito dai Fratelli Frilli.
Da genovese, mi è scattato il campanilismo nel vedere la mia città fotografata con nonchalance e riconoscere i vari locali zenesi sotto le storpiature dei vari nomi (e sono tanti), e riconoscere me stesso nell’ignoranza assoluta negli sbarbatelli di oggi e nei loro gusti musicali. Anche se una cosa la so: siamo stati tutti adolescenti, con le nostre mode e i nostri stili. Così, come anche il ritratto della Genova bene e di certe categorie umane che girano per la città.
Martino Rebowsky è accattivante o sgradevole, solo a seconda della vostra scala di valori personale. Se odiate i fancazzisti, ma vi consola pensare che sia un’opera di fantasia, allora leggetelo. A chi invece ritrova qualcosa di sé stesso in Martino, o riconosce qualche amico cazzaro o avvocato, buon divertimento. Magari insieme a qualcosa da bere, non importa cosa, basta sia tanto. Leggere fa venire sete.
Qui il libro
Buona lettura.
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