Regia: Marcos Siega
Trama
Ora si chiama Jim Lindsay e vive nella piccola città di Iron Lake. Ha un lavoro normale, ha una relazione con il capo della polizia della città e trascorre le sue giornate in una rigorosa routine, riuscendo così a dominare i suoi impulsi omicidi.
Ma proprio quando sta per ricomparire nella sua vita il suo "passato" mai dimenticato, si risveglierà anche “l’oscuro passeggero”, sopito ma mai scomparso del tutto...
Dexter New Blood non è un sequel, non è un reboot, è un regalo, un atto d’amore per i fan, è il finale di cui avevamo bisogno, che sana le ferite lasciate aperte da una stagione finale caotica, incoerente e deludente.
Un ponte tra passato e presente, un prodotto nuovo e diverso dal precedente, ma che mantiene quegli elementi cari agli appassionati, senza mai tradire l’anima del personaggio.
Un’ambientazione diversa: non più la calda, caotica e criminale Miami, ma la fredda Iron Lake, coperta di neve e gelo, dai toni freddi e i paesaggi sconfinati, ma col calore della piccola comunità.
Personaggi nuovi, ma con delle costanti: la fidanzata Angela, capo della polizia locale, è il legame che Dexter mantiene col crimine, come lo era in passato la polizia di Miami; la presenza della sua coscienza “Debra”, al posto di Harry, meno calma e rassicurante del padre, ma ugualmente rappresentativa dei conflitti interiori di Dex.
La storia mantiene le linee narrative a cui eravamo abituati: da una parte il misterioso serial killer che opera da anni nella zona, dall’altra il “nostro” serial killer con i suoi omicidi. Un uomo diverso, più maturo, consapevole e sofferto, segnato dal male che ha causato a chi gli stava vicino, ma desideroso di cogliere la seconda occasione che la vita gli sta offrendo: ricostruire quel rapporto col figlio, a cui aveva rinunciato 10 anni prima.
Una stagione che mescola il lato umano e drammatico, con gli elementi di suspense del thriller e con riferimenti al passato, che sono elementi organici allo svolgimento della trama.
Un racconto coerente, che sviluppa bene il rapporto padre/figlio e dedica molto tempo a gettare le basi per lo sviluppo della narrazione thriller, ma che chiude il tutto in modo frettoloso. Questo per me è l’unico difetto: si arriva alla conclusione con tanti elementi che vengono risolti in un unico episodio, in modo un po’ troppo sbrigativo, togliendo tempo a quell’epilogo tanto atteso e sperato.
Detto questo, il finale drammatico, catartico, liberatorio, naturale, è l’unico possibile. Non c’è consolazione nel male e la presa di coscienza di Dexter attraverso le parole del figlio, è una verità, a cui tutti abbiamo sempre pensato.
Giudizio complessivo: 9
Buona visione,
Nessun commento:
Posta un commento