Regia: Manetti Bros
Trama
Fine anni '60, nell'immaginaria Clerville, Diabolik riesce a sfuggire alla polizia e all'ispettore Ginko dopo l'ennesimo colpo.
Intanto in città arriva la misteriosa Eva Kant, una ricca ereditiera cha ha con sé un diamante rosa dal valore inestimabile. Diabolik è intenzionato a rubarlo, ma rimane soggiogato dal fascino di Eva. Le cose si complicano e sarà solo quel saldo legame che instaurerà con la donna della sua vita a salvarlo.
Recensione
Il nuovo Diabolik dei Manetti Bros è un “film d’epoca”, non solo per la splendida ambientazione anni ’60, con tanto di scenografie, guardaroba e auto d’epoca, ma soprattutto per l’anima retrò di cui è permeata la pellicola.
Il film mantiene intatto lo spirito vintage dell’originale grazie ad un uso moderato di effetti speciali e ad inquadrature ad effetto, che ripropongono pedissequamente i campi e le tavole del fumetto. Un prodotto elegante, omaggio devoto al personaggio delle sorelle Giussani.
Purtroppo però, ciò che funziona nelle pagine disegnate non sempre funziona anche al cinema, e il Diabolik dei Manetti Bros risulta troppo freddo e compassato; forse un po’ di dinamicità in più, avrebbe aiutato l’azione e dato maggiore suspense alla trama, che invece risulta abbastanza scontata.
Il personaggio di Eva, intorno alla quale ruota tutto il film, l’ho trovato azzeccato: bellissima, intelligente e misteriosa, ma passionale e pronta a tutto per il suo uomo, è resa molto bene da Miriam Leone, che le ha saputo render giustizia.
Lo stesso dicasi per Valerio Mastrandrea: un Ginko impassibile e malinconico, un po’ disincantato, ma determinato nella sua lotta al male alias Diabolik.
Purtroppo quello che mi ha convinto di meno è stato proprio lui, Diabolik. Nel mio immaginario di lettrice del fumetto è sempre stato un uomo affascinante, spietato, calcolatore e bellissimo. Marinelli non mi ha comunicato tutto ciò, l’ho trovato solo silenzioso, ingessato e inespressivo.
Nel complesso un buon film, dalle ottime intenzioni, ma con qualche pecca di esecuzione e di recitazione.
Giudizio complessivo: 7
Buona visione,
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