La Casa Di Carta (2017-2021): La Recensione della Serie TV




Stagioni: 5
Episodi: 41
Paese: Spagna
Ideatore: Álex Pina
Dove trovarlo: Netflix
Genere: azione, drammatico


Trama


E' la storia di due incredibili rapine, i cui piani sono stati architettati dall'enigmatico Professore e la sua banda di rapinatori, che si fanno chiamare con nomi di città. Rapinare la zecca di stato e rubare l'oro della Banca di Spagna sono i due colpi impossibili che tenterà di mettere a segno la banda. Ma le cose non andranno sempre come previsto e, tra colpi di scena e perdite umane, troveranno nei loro oppositori personaggi altrettanto capaci e astuti.


Iniziai a vedere La Casa di Carta appena uscita su Netflix, prima che diventasse un fenomeno di massa e, completamente ignara di cosa si trattasse, ne fui subito rapita! 

L’azione e l’adrenalina, la forte iconografia delle tute rosse e le maschere di Dalì, i personaggi fortemente caratterizzati, anche dal nome di città che li rappresenta, tutto mi conquistò. Per non parlare del “Professore”, la mente geniale della banda, con quell’aspetto un po’ nerd, un po’ impacciato, che quando meno te l’aspetti, tira fuori dal cilindro la mossa geniale. 

L’ho amata nonostante i difetti: alcune lungaggini inutili, qualche personaggio troppo caricaturale e alcuni passaggi molto al di là dell’inverosimile. L’ho sempre definita una serie tra la telenovela e il film d’azione, con quella dose di trash che non guasta!


Poi, dopo il grande successo, la storia ormai conclusa, viene riproposta con una seconda rapina ed è proprio questa parte che secondo me lascia più a desiderare. La prima cosa che mi ha fatto storcere il naso è che due donne oneste e incensurate, nuovi elementi della banda “per amore”, mettano a rischio, vita e famiglia (entrambe hanno un figlio) per seguire la banda. La seconda è l’ampio uso di flashback usati per raccontare Berlino, personaggio senza dubbio affascinante, ma che ha appesantito la linea narrativa, creando una vera e propria storia parallela, non sempre giustificata dalla relazione con la storia principale.

Detto questo ritroviamo anche nel secondo “colpo” tutti gli elementi che hanno catturato il pubblico nelle prime stagioni; azione, colpi di scena, un po’ di lacrime e tanto trash, ma di quello “buono”, che ti fa venir voglia di indossare una tuta rossa e unirti alla banda. 

Una serie che non va presa troppo sul serio, ma solo vista per quel che è: momento di puro intrattenimento, un mix di commedia e azione, romanticismo e thriller, che fa decisamente riconoscere l’impronta spagnola del prodotto.

E che dire del finale? E’ la ciliegina sulla torta, in puro stile “Casa di Carta”: incredibile, impossibile, illogico, ma irrinunciabile, perché a tutti piacerebbe avere la mente del Professore, anche se alla fine è solo un ladro!

Buona visione,


Trailer



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