Quelli Che Uccidono: La Recensione del Libro



Autore: Angela Marsons


Dopo il salto temporale voluto dalla distribuzione italiana con Il Primo Cadavere (una sorta di prequel che narrava della formazione della squadra di Kim Stone), eccoci tornati a seguire l’ordine cronologico delle pubblicazioni.

Quelli che Uccidono (Broken Bones, 2017) è quindi il settimo romanzo della scrittrice britannica Angela Marsons, l’ottavo pubblicato in Italia, sempre a cura della Newton Compton Editori, in cui ritroviamo protagonista l’implacabile Detective che abbiamo imparato a conoscere nei lavori precedenti e la sua squadra al completo.

Brevemente la trama. Nella sempre tranquilla Hollytree cominciano a verificarsi brutali omicidi di giovani prostitute. Nel frattempo una giovane ragazzina scompare di casa ficcandosi in un brutto pasticcio e alla centrale di polizia compare addirittura un neonato abbandonato, che inizialmente verrà amorevolmente accudito proprio da Kim Stone in persona. Un bel casino insomma, che porterà i vari componenti del team ad indagare su diverse piste.

Il libro parte forte, peculiarità di tutti i romanzi del ciclo, e indirizza già il lettore nella giusta direzione con la spinta giù dal tetto alla giovane Lauren prima, e con il ritrovamento del neonato dopo. Una situazione quest’ultima davvero suggestiva, che mette a nudo tutti gli imbarazzi della Stone, decisamente più in difficoltà a rapportarsi con quel fagottino urlante, piuttosto che con il più pericoloso degli spacciatori del quartiere.


Da qui le storie cominceranno a svilupparsi in maniera intrigante, separandosi in diverse direzioni e separando anche la squadra stessa, anche se non in maniera quasi definitiva come ne Le Verità Sepolte. Le indagini separate tuttavia, che comunque poi porteranno alla reunion finale (e ad un contatto in ogni caso continuo per tutto il tempo), riescono a mettere in luce l’evoluzione del rapporto Stacey-Dawson, qui rivisto e sicuramente ampliato, nonché una netta presenza sul campo della donna, fuori dalla sua confort zone dell’ufficio e del PC.

Lo stile della Marsons e il suo modo di scrivere non mutano, anche perché dopo 8 volumi di successo sarebbe da pazzi cambiare qualcosa, e risulta sempre molto coinvolgente. L’unica nota stonata, a mio avviso, sono le troppe storie presenti nel racconto che, venendo alternate nei vari capitoli, potrebbero far perdere lievemente il filo ai lettori non troppo continui come il sottoscritto, o a quelli non dotati di memoria eccezionale (eccomi di nuovo presente).

Quando poi nella parte finale le varie vicende cominciano a trovare un filo conduttore e la squadra si riunisce, ecco che l’alternanza si fa meno “estrema” e di conseguenza pure la lettura ne trae giovamento, obbligando una lettura rapida per giungere alla conclusione della storia.

Colpi di scena clamorosi non ce ne sono, ma lo sviluppo, sebbene piuttosto lineare, soddisfa ampiamente i fans della Marsons, risultando una buona confort reading che consiglio di leggere abbastanza in fretta senza troppe interruzioni.

Qui il libro
Giudizio complessivo: 7.5

Enjoy,



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